Marco Gallorini stregato dall’Ariston: «Un palcoscenico unico»

Il cantante di Sant’Angelo ha sfiorato la finale di Sanremo rock

Si è conclusa nella notte di venerdì l’avventura di Marco Gallorini al festival Sanremo Rock. Il cantante di Sant’Angelo, che insieme ai suoi musicisti ha presentato “Io e Te”, canzone inedita dell’album “Scelte”, è arrivato a un soffio dalla finalissima, non venendo selezionato però tra i 16 artisti che hanno partecipato alla serata conclusiva di sabato (la vittoria è andata ai “Ceffi della Bolognina”, come si fanno chiamare i Magenta#9, nella sezione rock e dai The Occasional per la sezione trend). «È andata così, ma io e la band non abbiamo nulla da rimproverarci - commenta Marco -. La nostra esibizione è stata sotto gli occhi di circa settecentomila persone, che l’hanno vista in diretta streaming, e anche solo questo per noi è una grande soddisfazione e un importante traguardo. Ce ne torniamo a casa con più esperienza e con la soddisfazione di aver calcato il palco più prestigioso d’Italia». Come è naturale in questi casi, però, «un po’ di amaro in fondo alla gola c’è, non lo posso negare, però nel mio piccolo ho realizzato uno dei miei sogni e mi sono levato un bel sasso dallo stivale, perché suonare all’Ariston è un’esperienza unica, che consiglio a tutti i musicisti».

Per quanto riguarda i giorni trascorsi nella riviera ligure e le sue esibizioni all’interno del festival, dal racconto di Gallorini emerge un po’ di malcontento: «I tecnici di palco, del suono e delle luci hanno fatto un gran lavoro. Poche parole e molti fatti, davvero professionali, almeno loro…». Parole che lasciano intendere che altri aspetti della manifestazione avrebbero, probabilmente, potuto funzionario meglio. Inoltre: «C’è stata molta disparità tra band, perché c’è stato chi ha avuto modo di raccontare un po’ di sé e della canzone e chi no. La giuria, poi, cambiava tutti i giorni, a eccezione di una o due figure fisse, creando, secondo me, una disuguaglianza di giudizio non indifferente». Ma c’è una cosa tra tutte che proprio non gli va giù, ovvero il paragone che è stato fatto appena dopo una delle sue esibizioni, quando lo hanno definito “il nuovo Grignani”, salvo poi correggersi, vista la sua reazione, aggiungendo che del cantante di “Destinazione Paradiso” lui sarebbe anche meglio. «Avrei preferito una critica costruttiva al posto di un paragone», commenta secco Gallorini.

Il bilancio della settimana sanremese, però, è comunque positivo, perché «ho trovato molto interessante e formativo l’incontro che è stato organizzato con Fausto Cogliati, uno dei producer più importanti di Italia. Poi la compagnia era bella e tra tensione ed emozioni siamo cresciuti tutti quanti. C’è stato molto di positivo, è stata una gran bella esperienza, anche grazie alle tantissime persone che mi hanno supportato, che ringrazio da qui».

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