Frigerio, un cd jazz per il lodigiano

Per la sua libertà, per la sua impronta fortemente sociale, che rende fondamentale ogni personalità e unico ogni incontro, per la sua estrema apertura verso il mondo, non solo sonoro, il jazz è la musica che meglio rispecchia la vita. Questo è il motivo per cui il batterista lodigiano Matteo Frigerio ha deciso di dedicarsi esclusivamente a questo genere, nonché l’idea che sta alla base del suo disco d’esordio, uscito a maggio con il titolo Unagi Experience. Un disco che nasce senza prove, direttamente in studio, dalla collaborazione con il pianista Antonio Vivenzio e il contrabbassista Raffaele Romano, fondatori insieme a Frigerio dell’etichetta Sly Cat. Composto da cinque brani originali e altrettanti classici rivisitati dal trio, Unagi Experience vuole opporsi alle logiche delle etichette discografiche, che del jazz guardano solo il lato complesso, ricercato e pseudo-innovativo per andare incontro ai capricci della moda e della critica: in questo progetto i tre musicisti hanno scelto i brani e le suggestioni che più amano, che spesso per esigenze lavorative non possono suonare in altre situazioni. Se quindi le cover spaziano dall’intramontabile Caravan di Tizol al pop britannico dei Coldplay, i brani composti da Frigerio sono una continua ricerca di un’atmosfera piacevole e l’intento del disco è suggerire all’ascoltatore un viaggio sonoro guidato dalla ricerca della bellezza, di ciò che è piacevole. Una curiosità: il titolo del disco prende spunto dal nome di un piatto giapponese, nonché da una particolarità dell’anguilla (unagi appunto). Ogni esemplare di questo animale infatti nasce e muore nello stesso luogo, ovvero il mar dei Sargassi.

Residente a Zorlesco, classe 1982, Matteo Frigerio ha mosso i suoi primi passi nel mondo della musica a otto anni nella banda di Lodi Vecchio, il suo paese d’origine. Da quel momento non ha mai più smesso di suonare, acquisendo una preparazione professionale di altissimo livello grazie agli studi condotti al conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza, all’Accademia Musica Moderna di Milano e al Berklee College of music di Boston. Ha collaborato con una lunga serie di nomi di rilevanza nazionale e internazionale fra i quali Micheal Rosen, Garrison Feweel, Luca Pasqua, Riccardo Di Paola, Giorgio Palombino, Franco Oppini, Pago, Sergio Cocchi e ha partecipato a varie trasmissioni televisive su canali nazionali e musicali.

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