
( (foto Ribolini))
Allo spazio di via Cavour a Lodi un’appendice del circuito Off del festival
Parole che si intrecciano con volti, mani, sguardi, e simboli che sono insieme ricordo e speranza. Questi gli elementi di “Raccontami una storia”, la mostra di alcuni studenti del corso di grafica multimediale dell’Asfol di Casalpusterlengo, che si protrae fino al 15 novembre come appendice del circuito Off del festival della Fotografia etica alla biblioteca Tuttoilmondo, in via Cavour 73 a Lodi. Per realizzare questo progetto, che consiste di dieci fotografie, i ragazzi hanno incontrato, con il supporto di don Marco Bottoni, alcune donne ospiti del Centro interculturale e della Casa dell’accoglienza di Casalpusterlengo, ascoltando le loro testimonianze e immortalandole, sempre nel massimo rispetto della loro privacy e dei loro vissuti personali. Storie che, come spiegano le docenti Morgana Rancati e Anna Maria Freschi, «racchiudono il senso più profondo della volontà di affermarsi, di essere riconosciute nelle proprie fragilità che diventano punti di forza, spazio di riflessione e sprone per credere in un futuro privo di età, che ha radici in luoghi lontani ma rami tesi verso un domani creato dal desiderio di immaginare qualcosa di migliore per sé stesse». E sono state proprio le donne protagoniste di questi scatti a scegliere come essere ritratte, determinando quanto di sé stesse fosse riconoscibile: di qualcuna è visibile, almeno in parte, il volto, mentre altre hanno preferito affidare dettagli del proprio viso al riflesso di uno specchio, o ancora, di lasciare parlare qualche oggetto per sé. Un lavoro dietro al quale c’è stata anche un’adeguata preparazione a tutto tondo: «I ragazzi si sono preparati accuratamente, prima con laboratori di approfondimento su temi di attualità e poi con una riflessione di tipo emotivo e psicologico – continuano le docenti – successivamente abbiamo lavorato sul fronte tecnico, valutando vari canali di comunicazione. Gli studenti, poi, hanno messo a loro agio le “modelle”, spiegando loro il valore di un ritratto e cosa significhi avere di fronte una macchina fotografica».
I ragazzi, che frequentano i corsi di formazione professionale, riuniti nel progetto TiLab, finanziato da Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia, sono stati così entusiasti del progetto, concludono Rancati e Freschi, che «chiuso l’evento, il lavoro non finirà: vogliamo continuare a raccogliere storie con gli allievi e magari riuscire a pubblicarle».
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