FOTO ETICA Una festa lunga un mese per i primi 15 anni di immagini «necessarie»

Nel fine settimana l’apertura delle mostre ospitate a Lodi fino al 27 ottobre

Qualche numero per inquadrare l’evento: 23 mostre realizzate da circa 150 fotografi provenienti da 40 Paesi diversi e 5 continenti, per un totale di quasi un migliaio di immagini esposte. Si alza il sipario sulla 15esima edizione del festival della Fotografia etica: per cinque fine settimana, a partire da oggi fino al 27 ottobre, la città torna capitale della “scrittura con la luce”. La più importante manifestazione culturale del territorio, e tra le più rilevanti nel settore a livello nazionale e internazionale, celebrerà un traguardo speciale, i 15 anni di una storia nata nel 2010 grazie a un’idea dei soci del gruppo fotografico Progetto immagine. Da “piccola copia” del festival di Perpignan, la rassegna si è trasformata, negli anni, in un evento capace di portare migliaia di visitatori nella città del Barbarossa insieme ai più grandi fotoreporter del pianeta. Il “popolo” della fotografia è già in fibrillazione: quest’anno si punta alle 20mila presenze.

Il “menù” è ricchissimo: un concentrato di immagini (tutte le mostre sono visitabili ogni week end dalle 9.30 alle 20) che arrivano da ogni parte del mondo, per riflettere, stupirsi e cercare di comprendere la società in cui viviamo. Fotografie “necessarie”, come spiega Alberto Prina, deus ex machina del festival insieme ad Aldo Mendichi e Laura Covelli. Il traguardo dei 15 anni sarà celebrato con una mostra, in scena all’ex chiesa dell’Angelo in via Fanfulla, che racchiude gli scatti simbolo delle passate edizioni: uno spazio “immersivo”, grazie alla presenza di tre maxischermi, che diventerà la sede centrale della manifestazione. Il cuore pulsante rimane il World report award - Documenting umanity, il premio di fotogiornalismo assegnato annualmente dal festival: le mostre dei vincitori delle varie sezioni sono allestite a Palazzo Barni in corso Vittorio Emanuele, a partire dalla categoria “Master”, vinta dall’americano Giles Clarke con il reportage “Haiti in Turmoil”, in cui ha raccontato la drammatica guerra civile che imperversa da luglio 2021. Nella sezione Single shot (gli scatti selezionati sono esposti nella sede della Banca Centropadana in corso Roma) ha primeggiato Patryk Jaracz con l’immagine “Kids Learning How to Ride a Bicycle”, la foto simbolo dell’edizione 2024, che ritrae bambine che giocano nei campi in Ucraina mentre sullo sfondo gli effetti di un attacco di droni che ha incendiato un deposito petrolifero nella regione di Rivne. Anche quest’anno, in collaborazione con Bipielle Arte, il festival accoglie l’unica tappa lombarda della mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da quasi 70 anni, indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam. Grande attenzione, come sempre, sarà rivolta alla sezione Uno sguardo sul mondo, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone la mostra “The war in gaza through the ryes of its photojournalists”, promossa dall’ufficio per il Coordinamento degli affari umanitari. Lo Spazio environment, allestito alla ex Cavallerizza in via Fanfulla, celebra i 90 anni della grande etologa Jane Goodall con una mostra-tributo al suo lavoro e a quello di molte donne fotografe che lei ha ispirato. Lo Spazio outdoor, ai Giardini Barbarossa, propone la mostra “Rescued foxes find refuge in Minnesota” della fotografa Robin Schwartz che racconta la storia di Mikayla, la fondatrice di Save a Fox, un santuario per animali nel Minnesota. Grande attenzione, come sempre, sarà rivolta al mondo del volontariato grazie allo Spazio No Profit nel chiostro dell’Ospedale Vecchio: sono quattro i progetti esposti, tra i quali una mostra dedicata a PizzAut, la pizzeria di Cassina de’ Pecchi dove lavorano giovani pizzaioli e camerieri con autismo. Altrettanti sono i lavori allestiti a Palazzo Modignani nello Spazio Le vite degli altri che approfondisce la straordinaria varietà antropologica e culturale dei popoli. Infine, la mostra Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi, progetto già presentato lo scorso anno, sarà visitabile nella sede della Prefettura.

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