FOTO ETICA La mostra su Mariupol attira le critiche del console russo

Ha inviato una lettera al sindaco di Lodi per contestare l’esposizione

Si è aperta ufficialmente l’edizione 2023 del Festival della fotografia etica, con centinaia di persone per le strade del centro di Lodi, ma l’attenzione si è concentrata in particolare su una mostra, che ha addirittura sollevato le polemiche del consolato russo di Milano.

“The Siege of Mariupol”, l’esposizione che racconta i bombardamenti sulla città ucraina nel corso del 2022, è stata infatti oggetto di critiche da parte del console Dmitry Shtodin, che ha pensato di inviare una lettera al sindaco di Lodi contestando la veridicità delle immagini esposte.

«Gentile Signor Sindaco - scrive Shtodin -, dai social media ho saputo che dal 30 settembre al 28 ottobre 2023 a Lodi si svolgerà “il Festival della fotografia etica” che fa parte del concorso internazionale “World Press Photo”. Nell’ambito dell’evento sarà dimostrata la serie degli scatti del fotografo ucraino Evgeniy Maloletka sotto il titolo “The Siege Of Mariupol” che racconta del cosiddetto “assedio” di Mariupol nella primavera del 2022. Vorrei informarLa, gentile Signor Sindaco, che alcune di queste foto sono già state smentite dai testimoni degli eventi descritti. Si tratta dello scatto - vincitore del concorso “the World Press Photo of the Year” dell’anno 2022 (quello che dipinge la donna in dolce attesa che è stata presumibilmente ferita sotto il presunto “bombardamento” del centro maternità di Mariupol). Una delle testimoni di questi eventi, Sig.ra Marianna Vyshemirskaya ha raccontato che questa fake è stata prodotta con la partecipazione del battaglione nazista “Azov” che aveva occupato l’edificio del centro maternità pochi giorni prima del presunto “bombardamento”».

La lettera è scritta in un italiano a tratti stentato, e si chiude con una proposta: «A questo riguardo vorrei proporLe, gentile Signor Sindaco, ad organizzare nella città di Lodi la mostra delle foto dedicate alla ricostruzione delle regioni nuove della Federazione Russa. Abbiamo abbastanza materiali fotografici fatti dai corrispondenti professionali dell’edizione russo RIA Novosti che Le invio come i campioni con questa mia lettera. Sono convinto che saranno incisivi per il pubblico italiano come la testimonianza del fatto che la vita normale e pacifica sta tornando in questi territori nonostante le circostanze nefaste».

Il Comune di Lodi ha ricevuto, protocollato e archiviato la lettera (che peraltro non riportava la firma autografa del console) ma evidentemente, in un paese democratico, non è certo il Comune a decidere quali foto possa o non possa esporre un festival organizzato da una associazione privata.

Il Festival, dal canto suo, pur non essendo destinatario diretto della lettera, ribadisce che la professionalità del fotografo in questione, certificata anche dalla serietà del World press photo (il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo), non è minimamente messa in dubbio.

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