Ferragosto “in blues” con Treves

Ha suonato ovunque, da Memphis a Leningrado: ma è nel cuore di Lodi che Fabio Treves trascorrerà il Ferragosto. Questa sera infatti, il “puma di Lambrate” è atteso in piazza della Vittoria con la sua band di quattro elementi, ospite del Lodi blues festival di Lodi al sole. Un ritorno quanto mai gradito quello dell’armonicista milanese, particolarmente affezionato al calore del pubblico lodigiano e protagonista in passato di memorabili concerti nelle piazze e nei teatri cittadini. Anche questa sera, Treves dispenserà agli spettatori generosi dosi di ottimo blues, quello caldo e pulsante delle origini, dando vita a qualcosa di più di un concerto da ascoltare con le orecchie: qualcosa che assomiglia piuttosto a un’esperienza da vivere con tutto il corpo, piedi e cuore compresi. Ed è facile lasciarsi coinvolgere pienamente dall’energia che i quattro “ragazzi” della Treves blues band sono soliti estrarre dai loro rispettivi strumenti, salendo a bordo di una locomotiva a vapore che sbuffa al ritmo della batteria di Massimo Serra, oppure seguendo l’onda del basso di Tino Cappelletti, impegnato a pompare note tra i riff di chitarra, mandolino e lap steel di Alessandro “Kid” Gariazzo. E poi c’è lui, il numero uno della scena blues italiana, l’uomo che da quasi quarant’anni diffonde alle masse il verbo di Muddy Waters, Robert Johnson, Snooky Pryor e degli altri musicisti che fanno parte del suo ricchissimo bagaglio musicale. Era infatti il 1974 quando l’allora giovane milanese Fabio Treves fondò a Lambrate una band votata al blues in tutto e per tutto, la prima in Italia ad avere un repertorio interamente dedicato a questo genere musicale. In pochi anni la band uscì dal circuito milanese e cominciò a farsi notare sui palcoscenici di tutto il Paese. Fra i concerti più memorabili quello del 1980 al palasport di Torino, quando la Tbb si esibì con il chitarrista americano Mike Bloomfield; fu l’inizio di una serie di collaborazioni prestigiose, nazionali e internazionali, che nei vent’anni successivi porteranno Treves a confrontarsi con James Cotton, Stevie Ray Vaughan, Bruce Springsteen e Frank Zappa, che lo inviterà ad aprire i concerti delle sue torunèe in Italia. Sono anni ricchi di successi, costellati di dischi e concerti che consacreranno il “puma di Lambrate” nell’olimpo dei bluesman di fama internazionale e lo proietteranno, assieme al suo gruppo, sui palcoscenici di mezzo mondo. Treves però non si è mai adagiato e oggi continua imperterrito sulla strada del blues, gettandosi con l’energia di un ragazzino in progetti sempre nuovi: l’ultimo risale al 2011, uno spettacolo musicale che si intitola Blues in Teatro e che rappresenta per il suo ideatore un passo in avanti verso la diffusione di questo genere musicale presso il grande pubblico. Un passo in avanti che Treves non avrebbe mai potuto compiere senza il sostegno della Tbb, quattro musicisti che suonano con entusiasmo e passione, affrontando con la stessa carica i brani più famosi e quelli misconosciuti, dai primi canti di lavoro al blues elettrico di Chicago, passando per quello più moderno, ricco di commistioni di stili, ballabile e coinvolgente.

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