Ecco chi sono le sanguisughe

Successo per l’incontro a Lodi con Mario Giordano

Sembrano barzellette: un finto cieco che percepisce la pensione di invalidità fermato mentre guida come un pazzo e ai carabinieri dice di «essere appena tornato da Lourdes»; un onorevole (Luca Boneschi) che riceve un vitalizio di 3.108 euro al mese dopo essere rimasto in carica ventiquattro ore (e non aver mai messo piede in parlamento); un ex manager Telecom (Mauro Sentinelli) che ogni trenta giorni si vede elargire dall’Inps un assegno di 90mila euro, che in un anno diventano 1.173.205. E poi c’è chi prende la pensione pur essendo mafioso, chi ne prende tre o quattro insieme e chi a 44 anni può dedicarsi solo agli hobby visto che ogni mese intasca 18mila euro. Questo mentre la metà degli italiani in pensione riceve meno di 500 euro al mese. Caso limite, quello di una signora che a luglio 2010 segnalò di aver ricevuto dall’Inps un assegno di 78 centesimi (avete letto bene), causa trattenute varie sulle sua pensione minima di 402,12 euro. Da qui, da questo insulto, da questo accanimento dello Stato nei confronti di chi vive in indigenza, è partita l’indagine di Mario Giordano, direttore di News Mediaset e editorialista del «Giornale», sfociata nelle pagine di Sanguisughe - Le pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche, edito da Mondadori e già best-seller (oltre centomila copie vendute) dopo soli quattro mesi in libreria. Tanti anche i lodigiani che lunedì hanno affollato il foyer dell’auditorium Bipielle per l’incontro con Giordano, secondo appuntamento di Pomeriggi con l’autore organizzato dall’istituto bancario. «È un libro di una persona coraggiosa - il commento del direttore del “Cittadino”, Ferruccio Pallavera, moderatore dell’incontro -, un libro-denuncia con tanto di nomi e cognomi: ogni pagina è piena di persone qualificatissime, ma anche di mammasantissime». Un volume teso alla «ricerca della verità», come ha sottolineato il presidente della Banca, Mario Minoja, e che Giordano sta portando in giro per l’Italia riscuotendo attenzione, che si trasforma in disgusto e indignazione nei confronti della casta: «Si continuano a chiedere sacrifici ai pensionati, che in parte trovo anche giustificati, ma il problema è che sono rimaste enormi sacche di privilegiati», ha detto Giordano nel suo serrato intervento, prima di sciorinare una serie di nomi - tutti documentati con dovizia di particolari nel libro - di pensionati d’oro (tra i quali Felice Crosta, 41mila euro al mese per 120 giorni di lavoro come presidente dell’Agenzia siciliana dei rifiuti, subito sciolta dopo il suo ritiro), in cui si contemplano manager, politici, banchieri, magistrati, “baby-pensionati” e di finti invalidi che continuano a truffare lo Stato. «Si potrebbero fare tante cose per cambiare la situazione, ma non si vogliono fare. È necessario arrabbiarsi un po’ perché su questo tema non si può rimanere indifferenti. Non bisogna stancarsi di difendere le idee. Una classe dirigente seria dovrebbe porsi il problema: se si devono fare sacrifici, perché invece di tagliare sulle pensioni da 1.400 euro non si parte da quelle d’oro?». Non sono mancate le reazioni di molti personaggi citati nel libro: «Il presidente dell’Inps Mastrapasqua, che tra l’altro ricopre 37 altri incarichi in vari consigli d’amministrazione, mi ha detto di aver scoperto cose sull’istituto che dirige che non sapeva nemmeno lui. Altri hanno sottolineato che le loro pensioni sono regolari, ma la cosa più grave è proprio questa: che prendere 90mila euro di pensione al mese sia regolare».

Tanti lodigiani ad affollare il foyer della Bipielle per ascoltare Mario Giordano che ha presentato il suo best seller dedicato allo scandalo delle pensioni d’oro

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