Duemila presenze:

Lodi “fa il pieno”

con la fotografia

Zaino in spalla, macchina fotografica al collo e braccialetto arancione al polso. Questo l’identikit degli appassionati di fotografia che sabato e domenica hanno affollato il centro di Lodi per visitare le mostre del Festival della fotografia etica. L’inizio della rassegna organizzata dal Gruppo Progetto Immagine, giunta alla sesta edizione, ha fatto subito il botto: oltre 2mila i biglietti venduti nel primo fine settimana. «Considerato che quest’anno il Festival sarà suddiviso in tre week end, i primi numeri ci fanno ben sperare - commenta Alberto Prina, uno degli organizzatori della kermesse -. Siamo davvero molto contenti: l’obiettivo è superare i 7mila visitatori dell’edizione 2014, siamo sulla buona strada». Ancora una volta Lodi è stata “presa d’assalto” da appassionati lodigiamo ma provenienti anche da fuori provincia e anche da fuori regione.

«Non abbiamo ancora i dati analitici - continua Prina -, ma sicuramente, come ogni anno, la percentuale di “forestieri” è molto alta». Il “popolo della fotografia” ha affollato tutte le presentazioni in programma, a partire da quella di sabato di Giulio Piscitelli, autore di From here to here, mostra vincitrice della sezione Master del World Report Award. «Ma abbiamo contato tantissime persone anche all’esposizione di un grande fotografo come Ed Kashi (Under cane: a worker’s epidemic) a San Cristoforo e di Robin Hammond (Where love is illegal) a Palazzo Modignani; anche l’incontro serale di sabato con Massimo Sestini ha fatto il pieno di pubblico. Abbiamo registrato inoltre una buona affluenza negli spazi dedicati alle Ong, pur non presentando fotografi di fama internazionale». Soddisfatti gli organizzatori, così come i turisti e pure i ristoratori che grazie al Festival hanno incrementato i loro guadagni. La partecipazione al primo fine settimana ha entusiasmato anche Simonetta Pozzoli, assessore comunale alla cultura del comune di Lodi: «L’avvio del Festival è stato davvero molto buono, la città si è ravvivata grazie ai tanti appassionati che per due giorni hanno visitato le mostre». Merito anche di un programma come sempre ricchissimo e originale: «La mostra di Piscitelli - continua Pozzoli - è molto significativa perché parla di un tema di strettissima attualità come quello dei migranti. Ho trovato molto interessante inoltre lo spazio dedicato al “cibo che uccide” a San Cristoforo: quattro mostre che parlano dello stesso problema affrontandolo da prospettive molto diverse»

On line il video sul primo fine settimana della rassegna lodigiana che ha fatto segnare oltre duemila presenze

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