Dieci fotografi alla Bpl

“raccontano” la natura

Bipielle Arte si appresta a dare visibilità alla fotografia naturalistica, coinvolgendo nel proprio programma espositivo il Gruppo fotonaturalistico Il Gerundo. Al riavvio della stagione espositiva le sale di via Polenghi Lombardo ospiteranno dal 9 settembre una collettiva di immagini d’appostamento e macro, di Paolo Berto, Angelo Chinosi, Fabrizio Comizzoli, Pino Gagliardi, Antonio Marchitelli, Roberto Musumeci, Maurizio Pedrinazzi, Marco Polonioli Antonio Raimondi, un gruppo di fotografi in grado di offrire attraverso i propri scatti un mosaico delle biodiversità del Parco Regionale Adda Sud, ma anche di ampliare lo sguardo ad altre tipologie italiane e europee, da Comacchio alla Slovenia, dall’Isola di La Cona in Friuli all’Islanda, dal Veneto alle Marche, dalla Finlandia alla Svizzera.

La fotografia naturalistica è una goccia nel sistema dei generi fotografici oggi diffusi. La sua pratica, ha vinto solo recentemente i pregiudizi di chi la considerava un genere marginale o destinato alle sole riviste patinate.

Le stampe naturaliste non enfatizzano (mai o quasi mai) più del necessario la macchina, la tecnica e l’attrezzatura (la versatilità dei grandangolari, il tuttofare dello zoom standard, le ottiche del teleobiettivo...). Una dimostrazione è garantita dalle le immagini di Marchitelli, Polonioli, Berto, Chinosi che, presentate ai Musei di Storia Naturale di Milano, di Cremona, a Cascina Roma a San Donato Milanese hanno raccolto successo per i contenuti della loro “qualità”, fatta di tecnica e indicata dal gusto e dal ragionamento, con tutto il suo peso e riscontro.

Nella pratica, la fotografia naturalistica esige un approccio creativo specifico. Non si affida semplicemente alla capacità del fotografo di osservare, richiede di analizzare, fantasticare, trasformare. Reclama un bagaglio specialistico certo ma insieme una disponibilità e una cultura in tal senso orientata; una sensibilità poetica e un pizzico di filosofia o di sapienza per distinguere quel che vale e quello che non vale trasmettere negli istanti irripetibili

I dieci del Gerundo sono autori che vanno oltre agli accorgimenti che permettono risultati di tipo semplicemente controllato e deliberato. Nelle stampe dei Marchitelli, dei Polonioli, Berto, Chinosi, Comizzoli e degli altri sembra di dover cogliere una comune ossessione, quella di comprendere, di capire perché gli uomini osteggiano il territorio e la natura anziché proteggerli nella loro organicità e integrità.

Le loro immagini - una lanca, un fiume, un uccello che spicca il volo, un fiore, un albero – insieme alle caratteristiche visive segnalano una decisa capacità di interpretare.

Nelle scelte per lo Spazio Bipielle gli autori (dei quali dovrebbe uscire a giorni un prezioso volume documentario a cura del Parco Adda Sud) non fermano solo il tempo, riducono o allargano lo spazio, danno interpretazione alla ricchezza della biodiversità sul territorio, sottraendosi alla semplice rappresentazione per espandere il discorso agli aspetti suggeriti dalle problematiche più attuali.

Chiariscono, se ancora ce ne fosse bisogno, come la cultura di chi fotografa e quella di chi guarda siano entrambe fondamentali per comprendere l’importanza della biodiversità per la sostenibilità del nostro futuro.

Anteprima dal 9 settembre lo spazio arte della Bipielle in via Polenghi Lombardo a Lodi ospiterà una collettiva di autori del Gruppo fotonaturalistico Il Gerundo.

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