Dario Leone sul set con Giovanni e nel nuovo film di Soldini

L’attore di Lodi Vecchio ha una parte nel film “3/19” del regista milanese che uscirà in sala l’11 novembre

Il teatro, le webserie, gli spot televisivi. Ma anche tanto cinema di qualità. La carriera di Dario Leone è in continua ascesa: di recente è stato protagonista del cortometraggio “L’impianto umano” insieme al mitico Giovanni Storti, mentre a brevissimo (giovedì 11) apparirà sul grande schermo nel cast del nuovo film di Silvio Soldini, “3/19”, accanto a Kasia Smutniak e Francesco Colella. «Ho un piccolo ruolo, di cui però sono felicissimo – racconta l’attore di Lodi Vecchio, classe 1981, a proposito del progetto firmato dal regista di “Pane e tulipani” -. Interpreto uno dei personaggi che girano intorno alla vita dei protagonisti: sono orgoglioso di fare parte di un ingranaggio così grande, sono da sempre un estimatore del cinema di Soldini. Era venuto a teatro ad assistere al mio spettacolo “Bum ha i piedi bruciati” e ci siamo poi ritrovati sul set di “Verdena” (cortometraggio vincitore di numerosi premi, ndc) di cui era supervisore. Chi ha già visto il nuovo film mi ha detto che è meraviglioso: tocca un tema importante in maniera molto intelligente. L’aspetto che più mi ha colpito di Soldini è la cura dei particolari, è attentissimo anche nella scelta degli attori che recitano piccole parti».

Il film racconta la storia di un’affermata avvocatessa (Kasia Smutniak) che da un giorno all’altro vede la sua vita ribaltata a causa di un incidente automobilistico in cui perde la vita un giovane migrante. Il suo coinvolgimento nell’indagine la allontana dalla vita di successo per portarla a contatto con posti e realtà sconosciute la donna stringe amicizia con Bruno (Francesco Colella), il direttore dell’obitorio, insieme al quale cerca di capire chi sia la giovane vittima, trovata senza documenti, provando a ricostruire la sua identità. Il film verrà presentato in anteprima questa settimana a Roma, mentre da giovedì 11, dopo un’altra anteprima a Milano, arriverà nelle sale di tutta la penisola. Continua invece il suo viaggio nei Festival il corto “L’impianto umano”, progetto di Officine – Fare e cinema di Milano per la regia di Andrea Sbarbaro e la supervisione dello stesso Soldini. «Ho avuto l’occasione di lavorare sul set con Giovanni Storti, sono cresciuto con gli sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo… – racconta l’attore lodigiano, protagonista anche di “Le guerre horrende”, vincitore del Leone di vetro alla Mostra del cinema di Venezia 2016 -. Ho cercato di trattenermi e di non fare uscire il “fan” che c’è in me: sul set ci siamo divertiti come pazzi, abbiamo riso da mattina a sera. C’era davvero un clima stupendo, come tra compagni di scuola». Nella valigia di Leone rimangono comunque tanti altri progetti: «Nel 2022 sarà il trentennale della strage di Capaci: stiamo organizzando un tour per portare in giro “Bum ha i piedi bruciati” (spettacolo che racconta la vita di Giovanni Falcone, ndc), abbiamo contatti anche all’estero. Ma tutto rimane legato alla situazione Covid. Poi speriamo saltino fuori altre opportunità in ambito cinematografico».

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