Da Tex Willer a Diabolik: doppio anniversario nel 2023 per i fumettisti lodigiani Virgilio Muzzi e Gino Marchesi

Centenario della nascita per il “papà” del ranger e trentennale della scomparsa per l’inventore grafico di Eva Kant: le radici del fumetto italiano nella Bassa

Il fumetto italiano è nato nella Bassa: da Tex a Diabolik grazie ai fumettisti Virgilio Muzzi di Codogno e Gino Marchesi di Brembio. Proprio per i due artisti bassaioli nel 2023 ricorre un doppio anniversario che meriterebbe di essere degnamente celebrato. Si tratta del centenario della nascita di Muzzi (Codogno 13 giugno 1923) e del trentennale della scomparsa di Marchesi (Milano, 19 ottobre 1993) .

Virgilio Muzzi ha fatto parte del ristretto gruppo di professionisti che nei primi anni Sessanta affiancarono Galep, il creatore grafico di Tex, nella realizzazione delle storie del celebre ranger e che fu definito da Sergio Bonelli il “Papà di Tex”. Il codognese disegnò per Tex circa 1.500 tavole, per un totale di 12mila vignette.

È curioso il fatto che ci sia una sorta di “passaggio di consegne” lodigiano tra Marchesi e Muzzi, poiché i loro due paesi natii distano solo una decina di chilometri. Marchesi aveva realizzato il numero 3 del fumetto “L’arresto di Diabolik” (Marzo 1963) ed il numero 4 “Atroce vendetta” (Aprile 1963), mentre, come dicevamo, Muzzi realizzò il numero 5. Marchesi, inventore grafico di Eva Kant, oltre a disegnare altri numeri di Diabolik sarà chiamato dalle sorelle Giussani a ridisegnare completamente il numero uno “Il re del terrore”.

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