Da Lodi alla California, l’estate al sole dei Domo Emigrantes

È una stagione di successi per i Domo Emigrantes, che con la pubblicazione del secondo album, Kolymbetra del 2015, hanno acquisito uno stile più maturo 3 più innovativo, fondendo tradizioni dei quattro angoli del Mar Mediterraneo e raggiungendo la notorietà in tutta Italia. Nei giorni scorsi, il gruppo nato a Lodi nel 2009 è stato selezionato anche per la finale del premio Parodi, che si terrà a ottobre: con la direzione artistica di Elena Ledda, il premio rappresenta il più importante concorso italiano legato alla “World Music”.

«Siamo entusiasti anche soltanto per aver passato le selezioni con il nostro singolo Leucade. In realtà quest’anno è stato ricco di riconoscimenti, visto che abbiamo conquistato il Best World Music e abbiamo vinto a Udine la finale del FolkEst, confrontandoci con 150 gruppi» spiega Stefano Torre, uno dei membri del gruppo insieme a Filippo Renna, Ashti Abdo, Lello La Porta, Andrea Dall’Olio e Gabriele Montanari.

Sicuramente Kolymbetra è stato un punto di svolta per la formazione etno-folk, che ormai può dirsi affermata a livello nazionale e internazionale: «Tutti noi musicalmente siamo cresciuti molto – racconta Torre -. Siamo partiti con il primo disco, nel 2011, basandoci sostanzialmente sulla tradizione della nostra terra, del Sud Italia. Cantavamo le canzoni che ci fischiettavano i nostri nonni quando eravamo bambini. Con il tempo, invece, abbiamo iniziato a produrre pezzi nuovi, scritti da noi, in cui fondevamo le nostre radici con quelle di tutto il Mediterraneo».

Il “Mare Nostrum” è diventato il filo conduttore che ha permesso ai giovani musicisti di dedicarsi alle culture più disparate, da quella italiana a quella greca, fino alla musica curda proposta da Ashti Abdo. Si sono uniti ritmi diversi e strumenti diversi, ocarine e chitarre mediorientali, per comporre qualcosa di nuovo. «Dietro tutto questo – continua Torre – c’è una ricerca lunga e continua. Una ricerca musicale, ma soprattutto culturale: nella nostra musica, infatti, c’è un messaggio di pace che è sempre più necessario per il mondo contemporaneo».

Ovviamente allo studio si è abbinata anche un’importante promozione, come con la creazione di due video per le canzoni Leucade e Li To Trizzi, che ha portato i Domo Emigrantes a calcare i palchi di tutta la penisola: «Abbiamo molte date per questa estate, che culmineranno con un ritorno a casa, a Lodi, il 27 agosto, per una performance inclusa nel programma di Lodi al Sole. Il giorno dopo, però, saremo già in viaggio per Ibiza, dove suoneremo alla festa patronale di Sant’Agusti», rivela ancora Torre.

Gli impegni continueranno con altri concerti dalla Svizzera all’Abruzzo e con un importante tour all’estero: «Il 27 settembre partiremo per l’America. Suoneremo a Los Angeles per la Warner, per poi tornare in Italia il 10 ottobre e partecipare alla finale del premio Andrea Parodi, a Cagliari dal 13 al 15, che per noi è già una vittoria».

Tutto questo, però, va di pari passo con il lavoro in studio, e con la scrittura di un nuovo album: «Abbiamo in cantiere molte idee e molta nuova musica – conclude Torre -. Nei nostri concerti stiamo iniziando a provare pezzi inediti, che inseriremo in un prossimo disco».

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