Cultura, Lodi rilancia la sfida

Luciano Ligabue guida la lista di ospiti big del festival

La star, ormai è noto, sarà Luciano Ligabue. Ma insieme al rocker di Correggio, atteso nelle vesti di scrittore per presentare la sua ultima fatica letteraria, il Festival dei comportamenti umani, in programma a Lodi da giovedì 3 a lunedì 7 maggio, sarà occasione per ascoltare anche le “lezioni” di una serie di ospiti di prestigio, da Stefano Benni a Philippe Daverio, passando per Folco Quilici, Toni Capuozzo, Folco Terzani, Simone Cristicchi, Edoardo Boncinelli e molti altri. Una trentina di conferenze e spettacoli, tutti gratuiti e dislocati nei luoghi cittadini più suggestivi, che avranno come filo conduttore quello di esplorare soprattutto le inquietudini della crisi attuale e affrontare le incertezze provocate dai cambiamenti. Questo lo scopo della terza edizione del Festival lodigiano, promosso dal Comune di Lodi con la collaborazione dell’Ufficio organizzazione eventi della Provincia e svariate associazioni locali, una rassegna pensata proprio per fornire risposte concrete e originali e alimentare la curiosità, il vero motore dell’evoluzione, individuale e collettiva. «Pur tra le varie difficoltà economiche del periodo abbiamo voluto rinnovare questo importante appuntamento ormai diventato di rilevanza nazionale - il commento di Andrea Ferrari, assessore comunale alla Cultura, durante la presentazione ufficiale dell’iniziativa -. Si tratta di un Festival originale che miscela ospiti noti al grande pubblico con personaggi meno famosi, tutti comunque in grado di portare quella dose di qualità che rappresenta il nostro marchio di fabbrica. Attraverso il Festival vogliamo promuovere la cultura ma anche il turismo, richiamando a Lodi pubblico proveniente da fuori provincia o fuori regione come successo negli anni scorsi». Malgrado gli inevitabili tagli (quest’anno il budget complessivo si aggira intorno ai 60mila euro, metà dei quali coperti dagli sponsor, capeggiati dalla Banca Popolare di Lodi, contro i 90mila della scorsa edizione), il Festival non ha perso né in qualità né in sostanza, aumentando anzi il numero di giornate, passate da tre a quattro. Nel corso della rassegna saranno trattati i temi più svariati, con focus specifici sulla crisi, sul passato, sul cibo e sulla narrazione. «Cercheremo di smarcarci dagli incontri tradizionali - spiega Raffaele Cardone, ideatore del Festival -, evitando la formula classica dell’intervista ma lasciando agli ospiti la possibilità di tenere vere e proprie lezioni o orazioni civili». Il Festival ha anche aderito al manifesto “Niente cultura, niente sviluppo” promosso dal Sole 24 Ore: «Se è vero che la cultura non si mangia - parole del sindaco di Lodi Lorenzo Guerini -, è altrettanto vero che alimenta testa, cuore e le relazioni con gli altri. Una città senza cultura diventa una città dormitorio». «Il Festival è il fiore all’occhiello degli eventi lodigiani - il commento di Fabio Francione, responsabile dell’Ufficio eventi della Provincia -. Il suo punto di forza è l’originalità, non è la solita compagnia di giro». Tra gli obiettivi dell’edizione 2012 anche quello di superare i 15mila spettatori registrati lo scorso anno. Certamente aiuterà la partecipazione di Ligabue, primo ospite della rassegna giovedì 3 maggio all’Auditorium Bipielle dove verrà presentato il suo ultimo libro, Il rumore dei baci a vuoto: per l’occasione sarà allestito anche un maxi schermo nel piazzale di fronte alla sala per permettere a tutti i fans di non perdersi nemmeno una parola del loro beniamino.

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