Colori, stili e personalità alle pareti: Ferrari porta l’arte al Caffè Vistarini

Quattro autori espongono nel locale affacciato su piazza della Vittoria a Lodi

Un locale storico che riapre dopo la pausa forzata, e si riscopre rinnovato nella gestione ma anche nell’immagine, grazie alle opere d’arte disseminate nelle sue sale. Nello scenario di piazza Vittoria e con il duomo sullo sfondo, protagonista è il Caffé Vistarini, nell’edificio trecentesco che affonda le radici nella storia della città, quando fu dimora della influente famiglia ghibellina. In questa cornice, l’arte contemporanea si è insediata sulle pareti e nelle vetrine, grazie al gallerista Ambrogio Ferrari che vi ha portato dipinti e sculture di quattro autori, avviando quella che intende essere la prima di una serie di esposizioni da lui curate. Nella storia cittadina dei luoghi dove anche un semplice caffé si può gustare tra un quadro e una scultura, il Vistarini si inserisce con una proposta vivacemente colorata, che cerca di far emergere la fruibilità delle opere nel contesto di spazi e arredi nati con una differente vocazione: all’insidia che le realizzazioni sia considerate soprattutto nella dimensione decorativa di complementi di arredo, fa da contraltare, in operazioni come questa, il vantaggio di poter contare su un’ampia platea di sguardi e, nel presente problematico, di portare l’arte tra la gente. Gioco, fantasia, vivo colorismo ammiccano dalle vetrine abitate dagli animali fantastici in terracotta della scultrice cremasca Michela Grossi; gatti, pesci e altri personaggi tra il pop e il dada che rivisitano le forme naturalistiche accentuando particolari con intenti ironico-narrativi, facendo delle superfici il supporto per un’ulteriore dispiegarsi di figure e di storie. Un discorso che continua nei diversi spazi con momenti a differente tematica, nei dipinti dove l’autrice rivisita Klimt e negli altri della sala al piano inferiore dove si propone in una sintetica personale. A confronto con i suoi lavori, nelle vetrine visibili dall’esterno sono gli esseri immaginari, mostri o a creature di un altro pianeta, di Ambrogio Ferrari che firma anche quadri sul tema dei personaggi dei fumetti. Elegantemente effervescente, nella parete sopra il bancone, la miscellanea di tele in piccolo o piccolissimo formato di Mariolina Guercilena: una sorta di riuscito mosaico di “flash” a linguaggio astratto e informale dove ancora una volta protagonista è il colore, percorso qui di accenti rosati, mentre tutta consacrata alle vedute milanesi è la bella sala con i dipinti di Maria Teresa Lombardi, un’altra degli artisti “storici” della galleria Ferrari.

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