Codogno Comics, i maestri del fumetto conquistano il castello

La matita a correre sul foglio bianco, la manualità creativa a far emergere sulla carta la figura del suo impareggiabile carlino. C’è stata anche la “chicca” del disegno realizzato in presa diretta da Mariano De Biase – fumettista classe 1982, dal 2007 una collaborazione con la storica casa editrice Sergio Bonelli Editore – a caratterizzare sabato l’apertura della mostra del fumetto organizzata nel castello di Fombio: promossa dalle scuole di fumetto Codogno Comics e Piacenza Comics, la mostra domenica è stata integrata di nuove tavole, ma già nel giorno inaugurale i tanti disegni esposti hanno restituiro la magia che è propria di ogni fumetto. Con personaggi mito a fare da “testimonial” senza tempo: Zagor , l’eroe fantascientifico Nathan Never , i vampiri della serie Dampyr .

I fumettisti della Bonelli Editore trovano visibile spazio nella mostra al castello che, promossa dalla Pro Loco di Fombio con la collaborazione dell’istituto Calamandrei di Codogno, resterà aperta anche il 10 e 11 settembre . Il merito è tutto delle tavole a firma di nomi “di peso” come quelli del milanese Nicola Genzianella e del piacentino Paolo Bisi (illustrazioni bellissime le loro, tra azione, avventura e atmosfere noir), dei disegni dello stesso De Biase e delle strisce del fumettista Alessandro Colonna, focalizzate sui personaggi lodigiani. Spazio poi ai fumetti del disegnatore piacentino Luca Piccoli, in esposizione quelli realizzati per il video della canzone Knights of the rebel della band degli Haddah . Fumetto è creatività, ma anche studio e tecnica e la mostra lo ha confermato con i lavori degli allievi di Codogno Comics del presidente Antonio Dibari e Piacenza Comics del presidente Franco Garioni, ideatore della serie Gipsy Moon. «Se si guardano i disegni di inizio e fine anno, la crescita dei nostri allievi è visibilissima - ha commentato soddisfatto Dibari -. Il fumetto è mezzo di comunicazione “di nicchia” rispetto agli onnipresenti videogiochi. La sua magia, però, è impareggiabile e risveglia il bambino che c’è in ognuno di noi».

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