Cinque quadri “rinati” per l’ospedale di Codogno

Non si ferma la generosità del territorio per il recupero dei 72 quadri dei benefattori dell’ospedale di Codogno: promosso nel 2012 dal Comune di Codogno e dall’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, il progetto “Salviamo la nostra storia” conferma la sua vitalità e annuncia il restauro di altri cinque dipinti della storica quadreria. E la conta inizia davvero a farsi interessante visto che, con questi ultimi cinque quadri, salgono a quattordici le tele ad oggi “adottate” da privati cittadini di Codogno e della Bassa e da enti e fondazioni del territorio. Subito i dettagli di questi cinque nuovi restauri. Alla generosità della famiglia del codognese Patrizio Sguazzi si lega il restauro del quadro di fine Ottocento attribuito ad ignoto e raffigurante don Carlo Guaitamacchi, sacerdote morto nel 1870 e che all’ospedale di Codogno legò un letto a favore della frazione Maiocca. Al nosocomio codognese donò invece 25 milioni di lire il dottor Gaetano Cesari (1904-1967), raffigurato nel quadro del Novecento firmato da Savino Labò e il cui restauro sarà finanziato dai fratelli Cesari. Tre anni fa fu fondamentale per l’avvio del progetto e ancora oggi la Fondazione Popolare di Lodi sostiene “Salviamo la nostra storia”: suo il contributo per il restauro degli altri tre quadri, due tele sono del Novecento, entrambe a firma di Giuseppe Novello – raffiguranti il ragionier Emilio Orlandelli (che donò all’ospedale 25 milioni di lire) e Maria Goldaniga Bono (che donò 100 mila lire) - , il terzo quadro è attribuito a Carlo Balestrini e raffigura una elegante signora con visone. I lavori di restauro verranno affidati a gennaio 2016.«Siamo molto soddisfatti: tenendo conto che il primo anno è servito da “lancio” del progetto, in un paio d’anni sono state adottate e restaurate quattordici tele, un venti per cento dell’intera quadreria – commenta il sindaco di Codogno Vincenzo Ceretti - . “Salviamo la nostra storia”, dunque, è progetto che rinnova la sua risposta nel tempo, confermando la sensibilità e la generosità del territorio». A dare solidità all’iniziativa è la struttura stessa del progetto. Il quale poggia da un lato su una specifica convenzione stipulata tra Comune di Codogno e Ao e dall’altro su una vera e propria schedatura scientifica di tutte le tele della quadreria, creata appositamente per permettere di prendere visione dello stato delle opere e del costo di ogni singolo restauro (la schedatura è visibile anche sul sito del Comune di Codogno). «La soddisfazione è proprio quella di aver creato uno strumento come la schedatura ed un meccanismo come la convenzione con l’Ao che permettono alla comunità di prendersi cura dei propri benefattori per sempre – interviene la consigliera comunale Patrizia Baffi, in questi anni “motore” attivissimo dell’iniziativa - . “Salviamo la nostra storia” è un progetto a tempo indeterminato e a costo zero per l’amministrazione comunale. Per questo mi auguro che non venga abbandonato da chi sarà chiamato ad amministrare in futuro la città».

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