Ciao Columbin, si spegne la voce di Melegnano

Addio all’ultima voce della Melegnano di chi temp là, un mondo fatto di cortili e vernacolo. Giovedì pomeriggio, alla Fondazione Castellini dove era ospite, è mancato Giovanni Colombo, “El Culumbin” per tutti. Classe 1921, avrebbe compiuto 94 anni a giugno. I funerali si svolgeranno sabato alle 14.30 nella parrocchia di Santa Maria del Carmine, visto che “el Culumbin” abitava in via De Amicis, vicino al Punt de Milan. Lascia i figli Elena, Carlo ed Emanuela e i nipoti. Alle esequie interverrà, per esplicita volontà del defunto, il corpo musicale San Giuseppe collegato al luogo che ha segnato una biografia: l’oratorio San Giuseppe di via Lodi, crocevia della sua generazione. Una generazione, oggi certo sparuta, che aveva esordito con prove dure, la dittatura e la guerra. I fioeui de l’uratori una volta sbriciolate le glorie fasciste, rientrati in Italia da sbandaa, erano diventati partigiani cattolici e poi impegnati cattolico-sociali. In quella storia lui entrava tutto. Partigiano oratoriano nei giorni dell’insurrezione di aprile 1945, fu poi tecnico di tipografia e sindacalista della Cisl per i tipografi poligrafici. L’altro versante della sua personalità è stato il dialetto. È letteralmente impensabile il dialetto meregnanino prescindendo dal Culumbin . Da questo punto di vista un accostamento emerge limpido: quello con Antonio “Cècu” Ferrari di Montanaso, il suo alter ego al di là della Muzza. Innanzitutto i sei libri scritti a quattro mani con il collaboratore di sempre Luigi Generani: dal primo El Gamba de Legn (2005) a Quèi che g’han miss la ghigna (2013), evocazione della Resistenza melegnanese sempre intinta nell’ironia, nonostante la consapevolezza della serietà del tema. Ma se si sfogliano le annate de «Il Melegnanese», il quindicinale locale, dagli anni Settanta ai Duemila, «El Tacabuton», «El Barman», era sempre lui. Satireggiava i personaggi, le mode, l’attualità (fenomenale il conio del vocabolo «mangipassione» per sbeffeggiare una certa emancipazione sessantottesca un po’ «stracciona», nda). È stato il primo “Perdonato” dalla Pro Melegnano nella fiera del 1995. «Lo incontravo in giro per strada ed era amabile conversare con lui, nonostante non si tirasse mai indietro con le critiche. Porgo le condoglianze alla famiglia e sarò presente con l’amministrazione ai funerali», così il sindaco Vito Bellomo. Molto scosso Luigi Generani, il braccio destro di sempre: «ricordo quando fummo ricevuti dal presidente Napolitano tre anni fa. «Siamo di una generazione che tiene duro, anche se la politica ci mette su fronti opposti», si trovarono d’accordo su questo concetto». Secondo Nino Dolcini, ex sindaco e direttore de «Il Melegnanese» «è stato un grandissimo comunicatore, e l’accostamento a Cècu Ferrari ci sta tutto anche per il binomio inscindibile fra dialetto e teatro». «Un uomo di democrazia, un democratico fino in fondo - aggiunge il parlamentare Pasquale Quartiani, amico di famiglia - antifascista prima di tutto, anticomunista aperto e non viscerale, concreto nell’impegno sindacale»

È morto giovedì pomeriggio Giovanni Colombo, cantore del territorio. Avrebbe compiuto 94 anni a giugno, i funerali sabato 28 alle 14.30 a Santa Maria del Carmine.

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