Belgiardino, un angolo di Irlanda

Gli americani The Muggs, di Detroit, stelle di un

festival che ha richiamato centinaia di ragazzi per una serata all’insegna del rock “dal vivo”

Buon compleanno, Wellington! Centinaia di “aficionados”, sabato sera, hanno gremito il parco del Belgiardino a Lodi per festeggiare i primi 18 anni del noto pub di via Cavallotti. Per l’occasione, il locale ha completamente traslocato la sua attività per una sera nella splendida oasi verde sulle rive dell’Adda, ricreando a cielo aperto la stessa atmosfera irlandese. Ne è uscita così una sorta di “notte bianca” bucolica, un’anticipazione del prossimo Festival Creature, tra birre, allegria, incontri inaspettati, e naturalmente tanta buona musica. La stessa che, per gran parte dell’anno, accompagna le serate del pub: rock energico e senza fronzoli, quello che meglio si sposa con la filosofia del Wellington.

Anticipati da Letlo Vin, ottimo trio acustico lodigiano che si è esibito all’ora dell’aperitivo nello spazio del bar Beautiful Garden, sul palco centrale si sono alternati tre gruppi che hanno proprio nel rock duro e puro il loro centro di gravità. I primi a scendere in pista sono stati i milanesi Black Banana, ma il pubblico si è acceso con l’esibizione dei lodigianissimi Los Fuocos, protagonisti di un concerto tiratissimo: il trio si è confermato tra le migliori band della scena indipendente grazie ai loro solidissimi meccanismi rock’n’roll e alle aggressive venature punk. Poco prima della mezzanotte è toccato quindi alle “special guest” della serata, gli americani The Muggs, trio di Detroit che spazia tra il rock classico, in cui si sente forte e chiara l’influenza dei Led Zeppelin, e la psichedelia anni Settanta. A Lodi, il gruppo capitanato da Danny Methric ha tenuto l’unica data del tour europeo (attualmente i tre musicisti stanno suonando tra Spagna, Francia e Germania), dopo essere stato a lungo “corteggiati” dai due titolari del Wellington, Ilic Premoli e Maurizio Dedè. Per un paio d’ore abbondanti il rock nelle sue varie declinazioni ha fatto quindi da colonna sonora sotto il cielo del Belgiardino, in un clima conviviale e in un’atmosfera di festa, ravvivata dal contest di skate sulla rampa del parco e da banchetti dedicati in particolare ai cimeli musicali. Le danze sono proseguite poi anche a notte fonda con il concerto acustico di Diego “Deadman” Potron, «one- man-band di campagna», come lui stesso di definisce, che propone un repertorio in cui si abbinano spirituals tradizionali di fine ‘800 e canti afroamericani rurali riletti in chiave trash-blues. Cassa, rullante e charleston a pedali, slide guitar, cigar box e voce: questi gli strumenti che “Deadman” Potron ha utilizzato per la sua divertente e scoppiettante esibizione, degna chiusura di una bella festa in musica.

Archiviata questa esperienza positiva l’oasi del Belgiardino tornerà ad animarsi in luglio: il 12, 13 e 14 andrà in scena la settima edizione del Festival Creature, la kermesse organizzata dal Clam che ancora una volta porterà in città tanti nomi importanti del panorama “indie”.

Fabio Ravera

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