Bang Bang Baby

SIAMO SERIAL Un “crime drama” che si svolge nel 1986 nel Nord Italia, ispirato a una storia vera

Non è come Romanzo criminale, ma nemmeno come Gomorra e Suburra. Bang Bang Baby è una storia di mafia e criminalità, ma tutta fatta a modo suo. Un crime drama che si svolge nel 1986 nel Nord Italia: Alice, una ragazzina di 16 anni che vive con la mamma operaia, scopre casualmente che il padre che credeva morto in realtà è ancora vivo ed è un pericoloso mafioso. La sua vita da teenager cambia all’improvviso e per Alice inizia una “discesa agli inferi”, poiché per amore del padre si tuffa nel mondo della malavita, facendosi sedurre dal fascino del crimine.

Una trama ispirata a una storia vera, raccontata nel libro “L’intoccabile” di Marisa Merico. Nella serie tv Alice è interpretata dalla giovanissima Arianna Bacheroni, che aveva esordito sul grande schermo nel 2018 con il film di Stefano Cipani “Mio fratello rincorre i dinosauri”, mentre il papà Salvo è interpretato da Adriano Giannini e la madre da Lucia Mascino.

Creata da Andrea Di Stefano e diretta da Michele Alhaique (per gli episodi 1-2-3-4-7-8), da Margherita Ferri (per gli episodi 5-6) e Giuseppe Bonito (per gli episodi 9-10) con la supervisione artistica di Michele Alhaique, Bang Bang Baby è disponibile su Amazon Prime con i primi cinque episodi, mentre gli ultimi cinque arriveranno il 19 maggio.

Più che la trama, a suscitare interesse è soprattutto l’atmosfera di questa serie tv italiana, insieme all’originale linguaggio stilistico. Tutto si svolge in una Milano al neon, luci che quasi disorientano lo spettatore dando l’impressione che la vicenda possa svolgersi in qualsiasi qualsiasi altra grande città.

Inoltre, c’è una ricerca estetica molto particolare in Bang Bang Baby, un’estetica fantasiosa che spesso segue i pensieri e lo stato d’animo di Alice. Così, per esempio, quando la ragazzina scopre che il padre è vivo si trova seduta sul letto nella sua cameretta e viene sommersa da una cascata di Smarties che piovono dal soffitto, proprio quelli che sta mangiando in quel momento mentre le lacrime le solcano il viso. Alice si ritrova persino a immaginare la sua nuova famiglia mafiosa quasi fosse una sitcom, con i personaggi che diventano i interpreti di una sorta di “casa Keaton” o “famiglia Bradford”.

E poi ci sono gli anni Ottanta, protagonisti indiscussi di Bang Bang Baby e ricostruiti con dovizia di particolari: con una colonna sonora che passa da Nada a George Michael, da Echo & The Bunnymen ad Al Bano e Romina Power; con gli spot pubblicitari delle Big Babol e dei Sofficini; con la moda vistosa di quel periodo. Con l’assenza degli smartphone e di Internet, si telefonava ancora nelle cabine a gettoni o dal telefono fisso di casa. Insomma, un viaggio nell’abisso quello di Alice, ma decisamente pop

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