ARTE Una riflessione sull’identità dentro le “facce” di Letizia Merati

L’autrice espone a Lodi alla fondazione Banca Popolare fino all’1 ottobre

Semplicemente la parola “Face”, seguita da un numero distintivo, è il titolo di ciascuna delle dodici opere di Letizia Merati, presentate presso la sede della fondazione Banca Popolare di Lodi, per il ciclo “Arte in atrio” curato da Mario Quadraroli. E “Facce” è infatti il titolo della personale, inaugurata senza la presenza dell’autrice cremasca, impossibilitata a partecipare a causa di un incidente domestico.

Sono facce di grandi dimensioni, dipinte su tavole alte anche un metro e mezzo, tutte nate da sempre diversi assemblaggi degli elementi costitutivi dei volti. A spiccare sono gli occhi, spesso differenti l’uno dall’altro ma ideati e avvicinati con gusto e senso della composizione a creare un variopinto mondo di fantasia. Ne ha parlato all’apertura la storica dell’arte Angelica Zaniboni, dopo l’introduzione di Paola Negrini responsabile delle attività culturali della fondazione Banca Popolare, e il saluto di Mario Diegoli che insieme a Quadraroli ha allestito la mostra.

(Orari: da lunedì a venerdì, 9,30-12,30 e 15-16,30).n

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