ARTE Platea e l’opera di Sartori per dare forma al vento

La doppia installazione in corso Umberto e in via Maddalena a Lodi

Il buio, un freddo sabato sera di gennaio, il centro di Lodi pochissimo movimentato. Eppure, quando si è avvicinato l’appuntamento con la nuova mostra di “Platea”, davanti alla vetrina di Palazzo Galeano in corso Umberto si era già raccolto un consistente numero di persone, e numerosi i giovani, in attesa per l’opera di Mariateresa Sartori: fatta dal vento sulle rive dell’Adda, annunciavano i comunicati. E grande interesse hanno poi suscitato lo svelamento della stessa e il racconto della sua realizzazione da parte dell’autrice e dell’architetto Carlo Orsini direttore artistico di Platea e curatore della mostra. Un risultato, hanno spiegato dopo l’introduzione della presidente dell’associazione, Claudia Ferrari, ottenuta con un particolare artificio che fa dialogare il pensiero creativo con le forze degli elementi naturali, essi stessi chiamati a “scrivere” l’opera. Suo co-autore è stato dunque, in questo caso, il vento, nella zona dove il dislivello tra il gerale del fiume e lo scorrere dell’acqua determina una corrente d’aria; il tutto, sintetizzato nel titolo “Vento: SW2km/h, debole. Lodi, 28 ottobre 2023” .

Posizionato su fogli di carta cotone cosparsi di fusaggine d’argento in polvere , un anemometro alle cui coppe erano stati fissati dei fili aveva tracciato, nel movimento circolare determinato dal vento, orbite sempre diverse per densità di impressione e matericità. Da uno di questi fogli è tratto l’ingrandimento fotografico esposto fino al 10 marzo nella vetrina di corso Umberto. Ma l’interesse rivestito dalla mostra è risultato raddoppiato, estendendosi per la prima volta in contemporanea allo spazio Platea Projects di via Maddalena 6 (visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 18) verso il quale Orsini ha poi invitato il pubblico a trasferirsi, in una sorta di “processione pagana” che ha rivelato come le annunciate documentazioni progettuali costituissero in realtà, ciascuna, un avvincente lavoro compiuto: dalla composizione con i 49 disegni originali del vento, al video e alle strutture dei fili protagonisti dell’azione gestuale e segnica. Nata dalla ricerca della Sartori tra scienza e poesia, la mostra nata da un lungo studio sulla meteorologia della zona ha regalato un non provinciale momento di arte contemporanea: una pagina che si aggiunge alla ricerca sul paesaggio, nel programma che aprirà poi il palinsesto dell’associazione dedicato ai giovani autori.

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