ARTE L’opera e la memoria: Ulyana Nevzorova nella vetrina di Platea

L’inaugurazione giovedì pomeriggio in corso Umberto a Lodi

Nella vetrina di Platea. Palazzo Galeano, l’esposizione dell’estate comincia alle 19 di gioveì con l’inaugurazione, per rimanere allestita fino al 24 agosto. Ne è protagonista l’artista bielorussa Ulyana Nevzorova, nata a Minsk nel 2001 e alla sua prima esperienza con una personale: una circostanza che riconduce al pensiero cui si è ispirato dagli esordi il programma di Platea, concentrandosi sulla creatività degli autori emergenti. “Paperwork”, questo il titolo della mostra, costituisce il secondo episodio di “Nine Out Of Ten Movie Stars Make Me Cry”, il progetto annuale di Platea curato da Gabriella Rebello Kolandra. Artista visiva e attivista, Ulyana Nevzorova vive ad Amburgo, lavorando sul tema della memoria come spazio condiviso, in cui il vissuto individuale si intreccia con i traumi e le narrazioni collettive. L’indagine sulla fragilità del ricordo, la sua deformazione nel tempo e la possibilità di una trasmissione affettiva della storia, si intreccia nell’opera realizzata per Platea con la realtà vissuta dal 2020 dalla Bielorussia, dopo la controversa rielezione di Aleksandr Lukashenko e la violenta repressione messa in atto dal suo regime. I lavori in mostra si ispirano alla discutibile trasparenza delle elezioni, cui allude il titolo, e al movimento di protesta scaturito in Bielorussia, che ha dato vita a un nuovo soggetto democratico collettivo; tra le opere, il video girato a Minsk che riunisce frammenti di marce e raduni nei quali i manifestanti utilizzano il canto per levare le loro voci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA