ARTE “La rùša” di Provenzano per il piatto di San Bassiano

Presentato il classico tondo per la festa patronale a Lodi con l’immagine raffigurante una roggia, emblema di un territorio d’acque

Un tondo in ceramica di diciassette centimetri di diametro, dipinto con l’immagine raffigurante “La rùša”, in dialetto lodigiano “la roggia”, emblematica di una “terra d’acque” come il Lodigiano. È il “piatto di San Bassiano” 2024 dipinto da Rocco Provenzano in 60 esemplari, ciascuno unico, svelato nel negozio “Sottocasa idee” di via Garibaldi dove è andato ad aggiungersi alla serie dei 37 che l’hanno preceduto: tutti esposti per l’occasione, e divenuti oggetto di numerose collezioni, compongono una panoramica sui nomi e i linguaggi degli autori che negli ultimi decenni hanno scritto la storia dell’arte del territorio. A presenziare all’incontro, divenuto tradizione nei giorni prossimi alla festa del Patrono, sono stati Paolo Caretta, “regiù” della Familia Ludesana, l’associazione che dagli esordi accompagna l’iniziativa, e il sindaco di Lodi, Andrea Furegato; ammirati, entrambi, davanti alla sfilata di piattini che nel tempo hanno costruito una serie unica per significato e qualità, e concordi nell’esortazione a Vincenzo Sottocasa perché l’iniziativa continui. Al centro dell’attenzione l’autore Rocco Provenzano, che rispondendo alla richiesta di imprimere sul piattino un’idea di lodigianità, ha preso ispirazione dai corsi d’acqua, linfa e quieta presenza delle nostre campagne. La roggia è osservata con sguardo ravvicinato, immerso tra le acque e le correnti, i riflessi di luce e la vita nascosta. Nell’atmosfera coloristica dominata dagli azzurri e dai verdi, ottenuta con tamponature di colore sulle quali il pennino ha tracciato sintetici elementi segnici, a fluire è lo scorrere dell’acqua, e insieme quello del tempo.

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