Archivi come scrigni

di sapere e di bellezza

Biblioteche e archivi non sono solo depositi destinati alla conservazione della cultura, ma, anche se si vogliono considerare esclusivamente dal punto di vista artistico ed estetico, sono luoghi in cui poter trovare bellezza e provare meraviglia. Da questa considerazione è nata l’idea di dedicare un libro fotografico ai tesori (non solo di cultura, ma anche di bellezza) conservati nelle biblioteche e negli archivi di Lodi e del territorio: il volume di Daniela Fusari e Antonio Mazza Scrigni di sapere e di bellezza è stato presentato ieri al pubblico, in un incontro coordinato dal direttore del «Cittadino» Ferruccio Pallavera, proprio in uno dei luoghi descritti nel libro stesso, la bellissima sala della biblioteca del collegio San Francesco di Lodi.

Il volume, pubblicato per le edizioni Bolis e corredato da un Prologo dello stesso Pallavera che conduce il lettore in un viaggio Dalla pergamena al web all’ombra del colle Eghezzone, è il sesto dei volumi che la Fondazione Banca Popolare ha voluto dedicare alla valorizzazione di aspetti della cultura del territorio, come ha messo in evidenza il presidente della Fondazione Duccio Castellotti in apertura dell’evento: «La mission che ci siamo proposti è valorizzare il territorio attraverso varie iniziative, tra cui questa serie di volumi che abbiamo pensato non come pubblicazioni scientifiche, ma “leggeri” e leggibili anche dai ragazzi delle scuole senza annoiarsi: quasi dei romanzi, fatti di parole e immagini. Per questo ci siamo affidati all’abilità di un fotografo di valore come Antonio Mazza». «Sono mille anni di storia – ha aggiunto Fabrizio Marchetti, responsabile Divisione Banca Popolare - custoditi in luoghi bellissimi che ci permettono di capire perché siamo quello che siamo; ma la bellezza di queste immagini restituisce anche un appagamento sensoriale, guardandole possiamo quasi sentire l’odore di questi libri e sembra quasi di poterli toccare. Alcune foto sono delle vere opere d’arte». «D’altra parte - ha precisato Daniela Fusari, che ha curato i testi del volume – ci siamo preoccupati di scegliere con criteri guidati dal rigore scientifico i luoghi che dovevano essere protagonisti del volume. Una volta selezionate le nove istituzioni all’interno di tutte quelle presenti sul territorio, abbiamo cercato di rendere leggibile e comprensibile il volume, che non vuole essere un saggio specialistico, ma un invito a conoscere il patrimonio culturale del nostro territorio; per questo le note sono limitate all’indispensabile e le fonti sono state scelte in base al criterio dell’accessibilità e dunque per lo più reperibili in rete». Questo libro, ha concluso Daniela Fusari, «vuole essere soprattutto un invito a vedere direttamente e toccare con mano questi luoghi e le bellezze che contengono». La pubblicazione di questo, come degli altri volumi della serie, nasce «sia per proporre all’attenzione le cose belle in un momento grigio del Paese e dell’umanità intera –come ha detto ancora Fabrizio Marchetti -, sia come momento di filantropia attiva nei confronti dell’istituzione che ci ospita»: i proventi della vendita del libro saranno infatti destinati ai Barnabiti di Lodi per il restauro e la valorizzazione del loro patrimonio artistico. L’incontro si è concluso con una suggestiva anteprima delle immagini contenute nel libro, montate da Antonio Mazza in un video costruito sulla musica dell’Apprendista stregone di Paul Dukas: un’ulteriore sottolineatura della magia e della seduzione delle straordinarie immagini che il volume presenta.

Presentato il volume di Daniela Fusari e Antonio Mazza che fa parte della collana he la Fondazione Banca Popolare di Lodi ha dedicato alla valorizzazione del territorio.

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