Anche gli scatti visti a Lodi sono tra i più belli dell’anno

Il reportage di Antonio Faccilongo (ospite del 2020 del Festival della foto etica) premiato con il World Press Photo

Nel 2011 si presentò al Festival della Fotografia etica come un “semplice” studente ancora incerto se dedicarsi anima e corpo alla sua grande passione o trovare altre strade. L’incontro a Lodi con Eugene Richards, uno dei più noti narratori della società americana, gli schiarì completamente le idee: «Fu allora che Antonio Faccilongo decise di intraprendere la carriera di fotografo professionista», racconta Alberto Prina festeggiando il successo del fotografo alla 64esima edizione del World Press Photo, il più importante premio fotogiornalistico del mondo. Faccilongo, romano, classe 1979, si è aggiudicato uno dei due premi principali, il World Press Photo Story of the Year, grazie al progetto “Habibi”, parola che in arabo significa “Amore mio”. Il reportage è stato presentato durante l’ultima edizione del Festival lodigiano negli spazi di Palazzo Modignani in via XX Settembre: l’autore ha anche incontrato il pubblico nel pomeriggio di sabato 17 ottobre, nel cortile dell’edificio per ragioni di distanziamento. «Per noi è una grande soddisfazione – continua Prina -. Non è la prima volta che autori che passano da Lodi poi si impongono al World press photo. In questo caso però la soddisfazione è doppia, perché il lavoro premiato è quello che abbiamo presentato pochi mesi fa a Lodi. Quando ci è stato sottoposto il reportage non abbiamo avuto dubbi: ci è piaciuto subito tantissimo». “Habibi” è la cronaca di una storia d’amore ambientata in uno dei conflitti contemporanei più lunghi e complicati: la guerra israelo-palestinese. Le immagini, realizzate tra il 2015 e il 2019, raccontano il contrabbando di seme nelle carceri israeliane da parte di famiglie palestinesi che vogliono preservare i loro diritti riproduttivi. Tra i nomi premiati al World Press Photo 2021 spicca anche quello dell’olandese Jasper Doest, pure lui tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival lodigiano con la mostra “Flaming Bob” (Il fenicottero Bob) allestita nella sezione “Madre Terra” all’Isola Carolina: è stato premiato per un altro progetto che rientra sempre nella categoria “Natura”. Il riconoscimento per lo scatto dell’anno (World Press Photo of the Year) è andato invece al danese Mads Nissen (che fu ospite a Lodi aggiungere a lodi nel 2013 e nel 2017), autore di “The First Embrace”, foto che ritrae un’anziana abbracciata da un’infermiera, protetta dalla plastica, in una casa di riposo a San Paolo, in Brasile, per la prima volta dopo mesi.

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