Anche Napoleone deve “arrendersi” «Speriamo di riaprire in dicembre»

Gli organizzatori cercheranno di prorogare la data del “finissage” della mostra

Soltanto il tempo per una partenza col “botto”, con duecento visitatori negli unici due giorni di apertura lo scorso fine settimana e la mostra “Napoleone Bonaparte e Lodi. A Lodi scoccò la prima scintilla della più alta ambizione” si è trovata a dover chiudere i battenti: a sancirlo, l’ultimo decreto governativo che ha sospeso le visite a musei e mostre, fino al 3 dicembre. «Abbiamo chiuso da ieri» spiega la dottoressa Paola Negrini, responsabile delle attività culturali della Fondazione Banca Popolare di Lodi che gestisce la Sala Bipielle Arte dove è ospitata la rassegna curata da Laura Facchin, Monja Faraoni e Massimiliano Ferrario: un’indagine sul periodo napoleonico in città, a partire dal 1796 della battaglia del ponte sull’Adda, coinvolgente fatti, luoghi e personaggi, con l’aggiunta di una sezione dedicata alla mitizzazione del personaggio Napoleone. «L’idea, se le condizioni lo consentiranno, è di provare a prorogare il periodo oltre la data del finissage, inizialmente prevista per il 22 novembre - prosegue Negrini -; gli ingressi di sabato e domenica, registrati nonostante il rigido rispetto delle normative che prevedono la presenza contemporanea in sala di non più di dieci persone, hanno dimostrato il grande interesse per l’iniziativa. Curatori e organizzatori stanno lavorando per verificare la possibilità di prolungamento, si spera almeno per tutto il mese di dicembre».

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