A Lodi il Festival che scuote le coscienze

Primo weekend della rassegna delle foto etiche e tanti visitatori anche da fuori città

Un mondo che evolve veloce quasi quanto il click di uno scatto fotografico. Il Festival della fotografia etica continua a raccontare le infinite sfaccettature della contemporaneità: la 12esima edizione della rassegna lodigiana si è aperta sabato offrendo ai visitatori la possibilità di accedere a ben 20 mostre, dislocate tra le sale espositive del centro storico e spazi all’aperto (quest’anno si è aggiunta anche piazza della Spiga a Montanaso). Il primo week end, nonostante il maltempo di domenica, ha attirato un discreto numero di spettatori, molti dei quali giunti da fuori città. Gli ingressi contingentati e le inevitabili misure di sicurezza hanno ovviamente diminuito il flusso (nessuna fila per entrare come spesso si è visto durante le edizioni pre-Covid), ma hanno permesso una fruizione più tranquilla e rilassata delle mostre, progetti di altissima qualità firmati da nomi prestigiosi del fotogiornalismo. L’edizione 2021 ha riportato in calendario gli incontri con gli autori: nei primi due giorni i visitatori hanno potuto ascoltare le parole di Alfredo Bosco, autore del progetto “Forgiven Guerrero” nella sede della Banca Centropadana, e di Nicolò Filippo Rosso, vincitore di due categorie del “World Report Award” (Palazzo Barni) con i lavori “Exodus” e “Consumed By Grief”. Il coordinatore del Festiva, Aldo Mendichi, ha invece guidato i presenti alla scoperta della mostra “Siria: 10 anni di conflitti” allestita al Palazzo della Provincia.

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