
(Foto di Canali)
UNA SCUOLA NEL DOLORE La dirigente incontra i compagni di classe della bambina di 10 anni che ha visto suo padre diventare un assassino
Settala
Oggi, a scuola, la sedia della piccola M. è rimasta vuota. Lei, affidata alle cure degli zii, non è ritornata in classe. Troppo fresco il ricordo dell’uccisione della mamma Amina Sailouhi, 43 anni, per mano del papà, Khalid Achak, 50, sabato sera in casa sotto i suoi occhi innocenti. Un dramma vissuto indirettamente anche dai compagni di quarta elementare e da tutta la scuola di Settala, con la dirigente scolastica che ha voluto incontrare personalmente tutti gli alunni parlando con loro, raccogliendo il loro sfogo e i loro pensieri. «Per noi è un giorno di profondo dolore: faremo il possibile per accogliere nel modo migliore questa bambina, per farle sentire la nostra vicinanza, appena sarà pronta per tornare in classe», sono le parole della preside Concetta Frazzetta. Per la Procura di Milano la vittima viveva «in stato di sottomissione». Pero la donna, che secondo i vicini girava sempre con il capo velato e non parlava mai con nessuno, due anni fa aveva trovato il coraggio di denunciare il marito. Ma non era mai stata disposta alcuna misura cautelare. L’uomo, trovato ubriaco dai carabinieri pochi minuti dopo l’uxoricidio, avrebbe confessato.
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Settala: il ricordo di Amina. Video di Emiliano Cuti
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