Questa sera Stati Generali e Libro Bianco

Questa sera, nel salone del Viale di Lodi, tornano a riunirsi gli Stati Generali del Lodigiano, dopo un impegno (seppure poco appariscente) durato due anni, nel corso dei quali è stato messo a punto un Libro Bianco traboccante di idee e proposte dedicate al futuro del nostro territorio. In questi due anni una decina di gruppi, suddivisi in tavoli di lavoro, ha riflettuto e dibattuto temi svariati che coinvolgono tutto il Lodigiano, cercando di fornire ad essi ipotesi di soluzioni e suggerimenti concreti. Duecento persone hanno contribuito a mettere a punto un volume di 240 pagine che sarà distribuito questa sera ai presenti.Lo sforzo è stato considerevole, mai tentato prima nel Lodigiano e forse neanche altrove. Per la prima volta i problemi e le prospettive del territorio nel quale viviamo non sono stati affidati a esperti tuttologi, né ai professionisti che vivacchiano e bivaccano nei corridoi dei partiti e degli enti locali per mettere a punto documenti che dicono tutto e il contrario di tutto e per i quali vengono lautamente retribuiti. Chi ha lavorato alla predisposizione del Libro Bianco lo ha fatto gratuitamente, con notevole impegno, con uno sforzo partito dal basso, dalla società civile, da quanti hanno poca voce nella stanza dei bottoni.Dicevamo due anni di lavoro. Che sono decollati in un momento nel quale il Lodigiano era molto differente da quello odierno. I disoccupati saliti da ottomila a dodicimila, la scure dei tagli abbattuta come una mannaia sui bilanci dei comuni, le opere pubbliche ridotte al lumicino, le parrocchie tornate a confezionare i pacchi viveri come facevano nel ‘46, il governo della regione Lombardia che sembrava il più solido d’Italia ma che è esploso dall’interno. A noi lodigiani è andata ancora peggio.Hanno cancellato la provincia di Lodi obbligandola a una fusione non si capisce ancora bene con chi. Hanno iniziato a dare l’assalto ai pilastri di un’autonoma che c’erano voluti trent’anni per conquistarla: via il provveditore agli studi, via la direzione del carcere, declassata l’azienda ospedaliera. Seguirà il resto: via la prefettura, la questura, i comandi provinciali di Inps e vigili del fuoco. C’è il rischio che chiudano uno dopo l’altro gli uffici periferici dello stato presenti nel territorio, a partire dalla motorizzazione civile. Terranno aperti – potete stare sicuri – l’agenzia delle entrate e l’esatri.È in questo contesto che gli Stati Generali e il Libro Bianco del Lodigiano acquistano ulteriore rilevanza, perché dietro a essi c’è un progetto costruito da duecento persone in due anni di studio. Duecento che hanno a cuore questa terra e la sua identità che affonda le radici in un passato lontano, che è stata costruita passo dopo passo e che non potrà essere cancellata dal colpo di spugna di un governo che invece di tagliare gli sprechi dei ministeri ha voluto compiere solo un’operazione di facciata. Che sarà devastante, perché la cancellazione delle province e il taglio dei finanziamenti ai comuni si ripercuoterà sui servizi e sulla povertà delle famiglie.Stati Generali e Libro Bianco, dunque, per guardare lontano. Per non fermarsi a questa sera, perché il cammino intrapreso intende proseguire anche in un prossimo, immediato futuro. La complessità degli argomenti affrontati e l’impegno dispiegato finora non saranno dispersi nel vento. Ve lo racconteremo nel salone del Viale, il Laboratorio di impegno civile e “Il Cittadino” insieme, con la curiosità e la voglia di esserci da parte di tanta gente che ha già assicurato che intende giocare con noi una partita avvincente. Non resterà delusa.

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