Quanti uffici pubblici chiuderanno?

Gentilissimo direttore, vorrei che Lei mi illuminasse e che informasse anche tutti i cittadini lodigiani che si pongono alcune domande in merito al riordino delle province. Che ne sarà della Provincia di Lodi? Pare che questo sia l’unico problema dei politici lodigiani. In realtà quello che interessa ai politici è la loro adorata “poltroncina”, infatti solo di quello si preoccupano, non dei servizi ai cittadini che potrebbero venir meno.Quello che invece la gente si domanda è “Che ne sarà dei servizi al cittadino?” Ma nessuno si preoccupa di questo, i politici pensano solo al loro potere. In realtà al cittadino che il presidente e giunta di provincia siano a Lodi o a Cremona o a Pavia, non interessa, quello che interessa al cittadino sono i servizi oggi presenti sul territorio. E non mi si dica che i servizi sono legati alla presenza dei politici sul territorio. La Regione Lombardia ha sede a Milano, ma in ogni capoluogo di provincia (anche a Lodi prima che diventasse provincia) c’è un presidio al servizio del cittadino.Oggi un’associazione che deve prenotare la palestra di una scuola, per attività sportive serali rivolte a tutti i cittadini lodigiani, si rivolge agli uffici della provincia di Lodi siti in via Fanfulla, domani? Pavia? Cremona? Insomma un agricoltore di Sordio dovrà andare a Cremona per una transazione di quote latte? Lo sviluppo del territorio, dal turismo alla tutela che ha i propri funzionari a Lodi rimarrà tale o il cittadino che deve fare una denuncia per un pozzo d’acqua privato o chiedere il pagamento di un contributo si dovrà fare 90 km e altrettanti per ritornare a casa.A queste domande nessun esponente politico risponde, anzi peggio ancora nessun amministratore si pone il problema e suggerimenti per garantire sul territorio i presidi necessari al cittadino. Ci vengono a raccontare che se Lodi non sarà più provincia non avremo più la Prefettura né la Questura (avremo il Commissariato), che differenza c’è per il cittadino? Nessuna! Un prefetto e un questore in meno da mantenere. Lo stesso vale per il presidente e giunta con il loro seguito di autisti, segretarie, portaborse, addetti stampa ed altro. Una provincia anziché tre, uguale risparmio per il cittadino. Ma i servizi sul territorio vanno mantenuti e con gli stessi funzionari con i quali oggi i cittadini si relazionano. Centri per l’impiego e per i disabili presenti a Lodi, turismo per la promozione del territorio lodigiano. Agricoltura come l’Ambiente, Trasporti sono servizi essenziali. Ma non lo sono certo le segreterie degli assessori e del presidente, che con i loro politici di riferimento possono andare a Cremona o Pavia.Come mai nessun personaggio di spicco del Lodigiano (forse sarà così anche nelle altre province destinate alla soppressione) si fa carico di portare avanti questo problema, lottando per garantire il mantenimento dei servizi sul territorio, indipendentemente da dove sta il presidente di provincia?Mi piacerebbe avere una risposta, soprattutto capire chi si batte per questo e chi invece se ne disinteressa o vuole collegare l’interesse personale all’interesse collettivo.Con stima e ossequio Le porgo distinti saluti.

Priscilla Cortini, milanese di nascita e residenza, ma lodigiana d’adozione

Gentile signora, il problema da Lei sollevato è di scottante attualità e di primaria importanza per quanti risiedono nei confini della Provincia di Lodi. Chiudendo gli uffici di San Cristoforo rischiamo veramente di pigliare una randellata dal punto di vista dei servizi. Pensiamo ad esempio al Provveditorato agli studi di Lodi, che è già stato in parte svuotato delle sue autonomie: i nostri docenti saranno costretti a recarsi a Pavia o a Cremona per un timbro o un incartamento oppure lasceranno aperto uno sportello a Lodi? Con la cancellazione della Provincia di Lodi non solo non ci taglieranno le tasse (la Provincia costa ai lodigiani un euro al giorno) ma con la conseguente chiusura di tanti uffici pubblici dovremo pagarne molti in più.

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