Il Festival della Comunicazione ha aperto i battenti. Dal 22 maggio al primo giugno Lodi ospita una trentina di eventi inseriti in un programma d’alto livello, in un’iniziativa di valenza nazionale che per la prima volta ha alzato il sipario sul nostro territorio. Non è una casualità. Il legame tra Lodi, giornali e lodigiani affonda nella notte dei tempi. A iniziare fu un gruppo di liberali illuminati che nel 1834 diedero vita a un settimanale, “La Gazzetta di Lodi e Crema”, la quale nel 1860 si trasformò nel “Corriere dell’Adda” e tra mille traversie arrivò fino al 2001. La risposta dei socialisti non si fece attendere, e nel 1868 Enrico Bignami fondò a Lodi il settimanale “La Plebe”, dove scrivevano due tedeschi che si chiamavano Engels e Marx; poi Bignami la trasferì a Milano, a cadenza giornaliera: fu il primo quotidiano socialista d’Italia. I cattolici a loro volta nel 1878 partorirono un settimanale, “Il Lemene”, a cui nel 1890 un vescovo illuminato cambiò nome, ribattezzandolo “Il Cittadino”, e in quella scelta c’erano una strada e una bandiera.Lodi pullulava di tipografie, da esse alla fine dell’Ottocento uscivano quattro giornali, e tra bozze e banconi nel 1912 si aggirava anche un sanguigno rivoluzionario romagnolo, Benito Mussolini, che arrivava sul posto e far stampare “La Folla”. La vicina città di Codogno non era da meno, e ai primi del Novecento di settimanali ne aveva due: “Il Po” e “Il Popolo”.Lodi, giornali e giornalisti. Gaetano Semenza di Sant’Angelo Lodigiano, patriota e parlamentare, fondò nel 1865 un quotidiano che chiamò “Il Sole”, e questo cent’anni dopo si unì al “24 Ore”, dando vita al quotidiano che tutti oggi conoscono. Mario Borsa della cascina Fittarezza, dal 1911 al 1918 fu condirettore del “Secolo”; caduto in disgrazia durante il fascismo, nella Milano della liberazione venne chiamato ad assumere nientemeno che la direzione del “Corriere della Sera”. Per vent’anni il lodigiano Giuseppe De Carli è stato uno dei vaticanisti più stimati, instancabile “viaggiatore” attorno al mondo al fianco di Papa Wojtyla. E Roberto Arditti, dopo aver diretto “Il Tempo” di Roma, è oggi il responsabile della comunicazione di un evento aperto al mondo, Expo 2015. In ogni campo base dell’informazionetroverete sempre un lodigiano. Così anche nelle redazioni del “Corriere” e di “Repubblica”. Oggi una donna tutta d’un pezzo, nata in casa nostra, a Zorlesco di Casalpusterlengo – Annamaria Tarantola – è presidente della Rai.Nel 1990 a Lodi e nel suo territorio – duecentomila abitanti – venivano pubblicati due quotidiani e quattro settimanali. C’erano quattro radio libere e tre emittenti televisive. Oggi di giornale ne è rimasto uno soltanto – “Il Cittadino” – che da 25 anni si è trasformato in quotidiano, grazie a un gruppetto di ragazzini ventenni guidati da un vecchio prete saggio. Al sito Internet del “Cittadino” ogni giorno si collegano in 20mila, i “mi piace” su Facebook sono 23mila, la nuova App sta riscuotendo successi, il calo delle vendite nelle edicole è compensato dalla crescita degli abbonati sul web. Il giornale ha due differenti edizioni: una per il Lodigiano, l’altra per il Sudmilano. Nella sede non c’è solo la redazione, ma anche l’agenzia di pubblicità, e gli studi di registrazione di Radio Lodi e di Telepace. Giovedì 22 maggio abbiamo toccato, sul web, cifre da record: 48.396 visite; 34.057 visitatori unici; 158.746 pagine viste e il 29,3% del traffico da Facebook. Non c’è che dire: si è trattato di una giornata da incorniciare.Ce n’è dunque a sufficienza per sottolineare come un Festival della comunicazione si inserisca a pieno titolo in un tessuto culturale come quello del nostro territorio.L’iniziativa è promossa dalla Società San Paolo e dalle Figlie di San Paolo in stretta collaborazione con la diocesi. Negli anni passati ha toccato le città di Avezzano, Caltanissetta, Padova, Caserta, Bari, Salerno, Brescia e Alba. Quest’anno dibatterà il tema nazionale “Comunicazione al servizio di una autentica cultura dell’incontro”, che a Lodi è stato tradotto in “Persone e parole: quale incontro?”.Sarà un Festival spalancato sul territorio, con momenti d’alto livello, con ospiti d’eccezione: citiamo, ad esempio, il dibattito tra i tre direttori di giornali notissimi a livello nazionale: Ferruccio De Bortoli del Corriere della Sera, Marco Tarquinio di Avvenire e Antonio Sciortino di Famiglia Cristiana. Momenti ugualmente importanti li avremo con spiccate personalità locali: dagli imprenditori Alessandro e Cristina Zucchetti a Franco Bergamaschi di Erbolario, dallo scienziato Alfio Quarteroni a Roberto Arditti grande comunicatore di Expo 2015.Sarà un evento incarnato nei problemi di questa terra. Martedì 27 e giovedì 29 maggio, al mattino, terremo due incontri dedicati soprattutto alle scuole superiori: l’uno sui mille aspetti dei nuovi media e del pericolo di rimanere intrappolati nella rete del web, l’altro sulle nuove dipendenze dalle lotterie e dalle slot machines. Ci auguriamo di poter contare sulla presenza di un discreto numero di studenti, accompagnati dai loro docenti. E poiché la proliferazione delle “macchinette mangiasoldi” anche nel Lodigiano e nel Sudmilano si è trasformata in una piaga sociale che sta minando la salute di tante nostre famiglie, ridotte sul lastrico dai videopoker, la sera del 27 maggio terremo un incontro su questo argomento, aperto all’intera cittadinanza, agli adulti in particolare.Il Festival sarà un appuntamento che guarderà lontano. Il titolo dell’evento inaugurale, svoltosi nella mattinata di ieri e messo a punto con i settimanali cattolici italiani, “La fionda di Davide dalla carta stampata al web”, è stato già di per sé un programma. Non perdete l’occasione di prendere parte agli eventi in programma. Vi sentirete partecipi di un mondo che immaginate lontano, ma che in realtà vi è molto vicino.
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