La manovra che il Governo si appresta ad approvare è estremamente negativa e rappresenta il frutto di valutazioni prive di effettiva conoscenza dei problemi reali che il paese sta vivendo. Innanzi tutto non vedo nessuna volontà di rilanciare l’economia attraverso nuove proposte per le industrie, per gli artigiani per tutti quelli che sostengono l’economia italiana con attività proprie ma, si intravede solamente la scelta di soli tagli per ridurre la spesa; tagli che in alcuni casi possono anche essere positivi ma solo dopo verifica approfondita e non buttata lì in poco tempo. La maggior parte dei parlamentari è priva di viva esperienza maturata nei comuni o nelle provincie e non si rende conto dei servizi che gli Enti Locali devono erogare per dare una qualità di vita soddisfacente ai propri cittadini per cui l’inesperienza porta a scelte non oculate nel modo dovuto; infatti solamente una piccola parte è a conoscenza di come si amministra un comune, una provincia e non hanno mai toccato con mano il vivo rapporto con la gente che ogni giorno bussa alla porta degli uffici preposti perché non riesce più ad arrivare con le proprie “finanze” alla fine del mese e cerca in tutti i modi di mantenere un minimo di dignità per la propria famiglia per i propri figli.Prendiamo la Provincia di Lodi ad esempio. La costituzione della provincia avvenuta effettivamente nel 1995, analizzando solo la viabilità credo di potere affermare che il Lodigiano abbia avuto un enorme beneficio; ma ha portato con se un insieme di altri servizi per la nostra gente che ha migliorato notevolmente la qualità della vita dei lodigiani perché i servizi essenziali (Inps, Comandi Provinciali delle forze ordine con maggiore presenza di personale per il controllo del territorio, Provveditorato agli Studi, Ispettorato della Motorizzazione, Camera di Commercio, ASL e tanti altri ancora…) sono a portata di mano e in una manciata di minuti si possono raggiungere. La soppressione della provincia eliminerà tutte queste funzioni e in caso di bisogno dovremmo recarci a Milano, subire il traffico, giornate perse, code, attese, burocrazia che impazzisce e con tutti i disagi che lascio immaginare. Insomma, un incubo di cui sinceramente credo che i lodigiani possano fare a meno anche perchè secondo le ultime analisi sembra che il risparmio per lo Stato sia veramente irrisorio. Per questo bisogna lavorare tutti insieme, al di là di schieramenti politici, per difendere a denti stretti non tanto un confine amministrativo o una giunta di questo o di quel colore politico, ma la qualità dei servizi che in questi anni di esistenza della Provincia, i lodigiani sono riusciti a conquistare e sviluppare per il proprio benessere. Se poi prendiamo i piccoli comuni dove il sindaco e gli assessori ricoprono la carica solamente con spirito di altruismo, di volontariato, di solidarietà percependo idennità che non coprono neanche le spese vive, la loro cancellazione non porterà riduzione dei costi allo stato, ma sicuramente porterà allo sbando le comunità riducendo enormemente la possibilità di difendere il proprio territorio e di organizzare al meglio la “macchina amministrativa” con tutti i servizi erogati. Avremo solo il sindaco a fare da unico rappresentante, che subirà pressioni di ogni genere. Proviamo a pensare al progetto di una grande discarica, di una logistica, di una centrale, di un insediamento di grande dimensioni, di una viabilità sovraccomunale: senza una squadra di amministratori in grado di valutare la cosa si rischierà di vedersi passare le decisioni sulla propria testa senza nemmeno riuscire a valutare attentamente ed esprimere il proprio parere nel modo dovuto. Inoltre, come si fa ad applicare il parametro dei mille abitanti a quei comuni che magari, in particolari periodi dell’anno, vedono esplodere la presenza dei turisti e quindi la popolazione? E’ vero che il caso non riguarda nello specifico il Lodigiano, ma si tratta di un punto di riflessione importante per valutare l’impatto della scomparsa delle amministrazioni locali. Detto questo, credo che le risorse per far ripartire l’Italia non si troveranno certo facendo sparire le province e i comuni. “Di solito il pesce incomincia a puzzare dalla testa” per cui ritengo che le prime valutazioni per verificare le spese devono essere fatte e ridotte a livello centrale e togliere gli enormi benefici che i parlamentari si portano dietro da diversi anni. I politici che stanno a Roma, compresi quelli del nord che si sono sempre proclamati a parole federalisti, si dovrebbero passare una mano sulla coscienza e pensare più ai territori e rendere conto ai cittadini dei servizi che verranno eliminati.Se non riusciremo a far cambiar rotta al “ transatlantico Italiano” credo che i risvolti negativi li toccheremo con mano solo fra qualche anno. Quando non potremo più a fare retromarcia.
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