Chiesa
Lunedì 13 Agosto 2012
Uno stile di servizio e vicinanza
Continua in estate l’impegno della Caritas lodigiana
Partirà lunedì prossimo il gruppo di dodici persone che presterà servizio alla Casa del Dio Bambino di Betlemme e al campo profughi di Aida presso Gerusalemme, supportati da Caritas, Ufficio Pastorale giovanile e Azione cattolica. E sono aperti per tutta l’estate i servizi Caritas a Lodi: la mensa di via San Giacomo funzionerà anche il giorno di Ferragosto mentre chiuderà soltanto per questa settimana l’ambulatorio medico di via Marescalca per riprendere regolarmente da lunedì 20. «In realtà sono solo due i giorni di chiusura dell’ambulatorio, lunedì 13 e venerdì 17», specifica Paola Arghenini, vice direttore Caritas, che segue da vicino il Centro di diritto alla salute per stranieri che non possono iscriversi al Servizio sanitario nazionale. Un ambulatorio il cui funzionamento è garantito da volontari: «I primi due medici sono arrivati nel novembre 1998, a febbraio 1999 si sono presi gli accordi con la Asl per svolgere in modo completo la medicina di base. Per legge infatti anche agli stranieri che non possono iscriversi al Ssn devono essere garantite le cure urgenti (e quindi al pronto soccorso) e quelle essenziali e continuative, cui pensa l’ambulatorio con una decina di medici che prestano il proprio servizio gratuitamente insieme a tre volontari addetti all’accoglienza». Continua Paola Arghenini: «Grazie all’accordo con la Asl i medici possono prescrivere visite ambulatoriali, approfondimenti, seguire il post dimissioni e garantire la continuità di cura come fanno i medici di famiglia, in un rapporto personale. In questo modo si arriva ad essere incisivi anche nella prevenzione e ad una copertura capillare che è bene per il singolo e l’intera collettività sul territorio. Il rapporto con la Asl è molto positivo, la collaborazione fattiva e disponibile e siamo diventati punto di riferimento anche per i servizi di pronto intervento. E molte persone arrivano soprattutto grazie al passaparola».
Il Centro di diritto alla salute è aperto dunque tutti i lunedì e venerdì dalle 16 alle 17.30. «La cosa bella è che è tutto gestito dal volontariato - aggiunge Arghenini -. C’è chi fa servizio in modo continuativo da anni, nella perseveranza alla disponibilità agli altri, così come succede alla mensa di via San Giacomo». E sulla disponibilità agli altri, pensando ai giovani che don Angelo Manfredi stanno per partire per Betlemme e Gerusalemme, ha proseguito: «Il significato sta non solo nel sostegno economico ma nella continuità relazionale che diventa occasione di incontro e di scambio, forte, significativa, di vicinanza, in un legame che non si interrompe». Conclude Paola Arghenini: «Il punto è proprio la dimensione della relazione, quella stessa vicinanza che vorremmo realizzare nella quotidianità in ogni servizio».
E in attesa del nuovo direttore di Caritas lodigiana don Andrea Tenca, si guarda verso gli impegni di settembre: «C’è la volontà forte di continuare con il Fondo di solidarietà finché ci saranno le risorse, si ristrutturano gli ambienti per il progetto Oasi che diventa ora segno del Congresso Eucaristico (nato per dare una risposta concreta alle problematiche che riguardano i minori in difficoltà e le madri sole con bambini, ndr), e non è mai venuta meno l’attenzione alle popolazioni terremotate: attraverso Caritas italiana e le delegazioni regionali sono stati fatti interventi immediati, ora siamo nella fase di accompagnamento al di là dell’emergenza, sui due piani della concretezza e della relazione attraverso i gemellaggi che si stanno strutturando tra diocesi. Anche la nostra diocesi sarà coinvolta, tenendo presente che alcune parrocchie già hanno avuto contatti significativi e molte hanno risposto generosamente alla colletta del 10 giugno».
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