«Uniti dalla fede di San Colombano»

«L’accensione della lampada ci ricorda la nostra fede in Cristo e gli insegnamenti di San Colombano, testimone tenace della stessa fede». Con questa formula monsignor Maurizio Malvestiti ha introdotto il rito del Lucernario, con cui ancora una volta la comunità banina ha rinnovato la sua devozione al santo, nel giorno della festa patronale. La celebrazione dei vespri solenni, la processione per le vie del paese e infine il rito della luce sono stati celebrati ieri pomeriggio, sotto la guida del vescovo di Lodi e del Primate d’Irlanda, monsignor Eamon Martin.

Dopo la recita del vespro, i fedeli si sono disposti in corteo, seguiti dalla statua del patrono, dalla reliquia del capo di Colombano, trasportata dai Cavalieri Templari, dai sacerdoti delle comunità colombaniane e i missionari che si sono ritrovati per l’occasione. Infine i vescovi, il sindaco Pasquale Luigi Belloni, le altre autorità civili e militari e i gonfaloni delle associazioni. Il cammino, scandito da preghiere, canti e riflessioni sull’operato del monaco irlandese si è snodato lungo le vie principali del borgo banino, addobbato a festa.

Al ritorno in chiesa monsignor Malvestiti, che per la prima volta visitava la comunità, ha preso la parola, ringraziando i fedeli dell’accoglienza calorosa riservatagli e ricordando il senso del rito pomeridiano: «Il Lucernario rafforza il messaggio dei vespri, in cui diciamo che il giorno terreno ci abbandona, ma che noi rimaniamo nella luce cristiana. È quindi simbolo della luce della fede che ha accompagnato San Colombano, così come accompagna noi fin dal nostro battesimo». Poi ha aggiunto: «È stato suggestivo pregare insieme in processione in mezzo alle nostre case per dire che ogni dolore e tristezza sono destinate a finire e a lasciare il posto alla luce gioiosa del Signore. In qualsiasi contrarietà della vita non ci dobbiamo mai abbattere, in nessuna malattia, in nessuna sconfitta familiare o personale, perchè il Signore tutto ha reso possibile, ha addirittura vinto la nostra morte». Riguardo alla figura del patrono, ha ricordato la profondità della preghiera e l’incessante opera per l’edificazione di una civiltà cristiana in Europa: «Attorno al nome di questo perfetto testimone cresce la nostra unità, perciò impegniamoci a far partire dal nostro particolare un appello alla reciproca comprensione, alla stima e alla solidarietà, assumendo una visione sempre più universale (cattolica significa proprio universale), della nostra fede, perchè per l’amore di Gesù non c'è confine».

La lucerna è stata quindi illuminata grazie all’olio offerto dalla comunità di Monchiero (Cuneo). I prelati hanno ricevuto alcuni doni in ricordo della giornata, cominciata al mattino con la Messa solenne presieduta da monsignor Martin. Poi, sul sagrato, un ultimo momento di festa, con la degustazione di torte preparate dalle ex Allieve e del vino novello del Consorzio Vini Doc di San Colombano.

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