«Una gioia che non può esserci tolta»

Cattedrale affollata per la celebrazione: nella notte del «Bimbo nato per l’uomo» una preghiera particolare è andata

agli ultimi e ai sofferenti

«Non temere mai, amata Chiesa che sei in Lodi; non temere mai, città e comunità lodigiana; ma rendi gloria a Dio perché sia la pace che viene dall’alto, la pace vera, il tuo regalo di Natale, e tu possa condividerlo con gli uomini e le donne di buona volontà. Condividerla per sempre». Nella Veglia di Natale in Cattedrale, è accorato il messaggio del vescovo di Lodi. Un messaggio incentrato sulla gioia e la condivisione: dalla gioia espressa da monsignor Maurizio Malvestiti per la celebrazione del primo Natale a Lodi, due mesi dopo l’entrata in diocesi, alla gioia che per i cristiani viene dal Bimbo «nato umile e povero».

Da qui un forte appello alla solidarietà pronunciato dal duomo di Lodi per tutta la comunità, nella Notte Santa, ricordando tra l’altro il lavoro per giovani e meno giovani, i sofferenti, i perseguitati, il dolore e le contraddizioni.

«Ogni dolore non è del singolo ma ci appartiene – ha affermato il vescovo -. Non perché debba impadronirsi delle nostre vite, ma perché il Bambino di Betlemme rende ogni dolore una perla preziosa, conferendogli potenzialità d’amore. È nato per guarire e perdonare. Ciò fa rinascere sempre».

Monsignor Malvestiti ha poi citato «le contraddizioni del cuore dell’uomo, della sua storia, quelle tra generazioni, quelle di ogni diversità apparentemente inconciliabili, quelle economiche e sociali. La loro sorte è segnata – ha affermato, nel tono sentito che tutti stanno imparando a riconoscere -. Ci rallegriamo perché ogni contraddizione è disarmata dal Bimbo di Betlemme. Lui la intravvede nel contesto ecclesiale e sociale e invita a risolverla con la verità. Le contraddizioni debbono arrendersi perché più forte è l’armonia offerta dal Bimbo nato per l’uomo, dal Signore che è principe della luce».

Ecco allora: «Risuona per noi l’annuncio di una grande gioia che nessuno potrà strapparci, se abbiamo fede in lui».

La Veglia è stata concelebrata da monsignor Claudio Baggini, la Cappella musicale con don Piero Panzetti ha guidato l’assemblea nel canto, mentre numerosi erano i sacerdoti disponibili per Confessioni e Comunioni. Un ricordo di monsignor Malvestiti è andato per i vescovi emeriti Giuseppe e Giacomo. Moltissimi i fedeli, che al termine hanno visitato il presepe dedicato dagli Amici del Presepe a monsignor Malvestiti. Il vescovo si è fermato a lungo in cattedrale per salutare tutti. E prima della benedizione ha detto commosso: «Con voi in questa Notte Santa chiedo che i genitori e i nonni pronuncino nel cuore i nomi dei nostri bimbi e li consegnino al Signore. Loro sono il tesoro più prezioso dell’umanità. Io penserò ai bimbi innocenti. Per tutti chiediamo, almeno a Natale, quella gioia cui hanno diritto».

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