«Un moderno esempio di carità»:

Nell’omelia monsignor Merisi ha presentato una lettera programmatica

in cui sintetizza

le indicazioni pastorali per il prossimo anno

Non si conoscono né la sua data di nascita né quella di morte, si hanno notizie certe solo sul luogo che gli diede i natali: Rivolta d'Adda. Si tratta di Sant’Alberto Quadrelli, vescovo di Lodi dal 1168 al 1173 e compatrono della nostra diocesi che ne ha celebrato ieri la memoria liturgica. Alle 8.30 del mattino in cripta della cattedrale monsignor Giuseppe Merisi ha presieduto, come da tradizione, la Messa solenne all’altare del Santo (collocato accanto a quello di San Bassiano). Hanno concelebrato alcuni sacerdoti della città, i canonici, il vescovo emerito di Vigevano, monsignor Claudio Baggini, e il rettore del Seminario, monsignor Franco Anelli. I seminaristi si sono occupati del servizio liturgico e tra i fedeli, che hanno partecipato numerosi al rito, erano presenti alcuni responsabile della Fondazione Sant’Alberto e una delegazione di parrocchiani di Rivolta d’Adda.

«Uomo saggio e onesto, Sant’Alberto viene ricordato per i grandi momenti di carità in cui ha coinvolto anche i preti della città e del territorio», ha spiegato il Vescovo, definendo «assai moderna» l’opera di assistenza e di solidarietà da lui attuata e ricordando il suo impegno di pacificazione tra i contrastanti fermenti politici dell’epoca.

Le celebrazioni per il compatrono hanno anche offerto a monsignor Merisi l'occasione di presentare la breve lettera programmatica che fornirà le indicazioni pastorali per il prossimo anno: «L’annuale piano pastorale è sospeso - ha poi dichiarato - in attesa dell’arrivo del futuro vescovo di questa diocesi per il quale fin da ora invito a pregare». Monsignor Merisi ha infatti rassegnato nelle mani di Papa Francesco le dimissioni da vescovo di Lodi per raggiunti limiti di età e la lettera da lui preparata fornirà alcune linee guida per il cammino di fede della diocesi e delle comunità parrocchiali. I primi riferimenti vanno agli appuntamenti nazionali come il sinodo dei vescovi sulla famiglia del prossimo ottobre o le iniziative legate all’anno della vita consacrata che avrà inizio nel 2015. Nel testo si parla ampiamente dei cammini parrocchiali e si toccano diversi snodi fondamentali: «iniziazione cristiana, pastorale giovanile, famiglia, associazioni e le consegne lasciate ai fedeli dal congresso eucaristico del 2012» ha spiegato il vescovo.

Nella sua omelia monsignor Merisi ha anche invitato a conservare nella preghiera il ricordo delle molte figure sante che hanno arricchito il patrimonio di fede del nostro territorio, in particolare il beato don Carlo Gnocchi, Santa Francesca Cabrini e il venerabile don Luigi Savarè di cui recentemente è stata dichiarata l'eroicità delle virtù. La funzione è stata ripresa dalle telecamere di Telepace e il servizio comparirà nell’edizione del telegiornale delle 19, con un’intervista al vescovo.

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