«Tutti noi siamo un tesoro prezioso gli uni per gli altri, fratelli nelle fragilità»

Anno Santo La celebrazione del Giubileo delle persone con disabilità in Cattedrale a Lodi

Lodi

«Tutti aspettano nella vita una carezza, quella del Signore. Siamo noi incaricati vicendevolmente di scambiarci la sua carezza nella fraternità. Auspico che questa carezza vada in tutte le famiglie, là dove c’è la solitudine, e sia per tutti un invito alla speranza e alla carità, che non avrà mai fine». Questo l’augurio espresso dal vescovo Maurizio che ieri in Cattedrale ha presieduto il Giubileo delle persone con disabilità. «Ma io lo chiamo il Giubileo dell’abilità. Siamo infatti, per fortuna, diversi gli uni dagli altri. Ma tutti siamo un tesoro prezioso, gli uni per gli altri. Siete voi con la vostra speciale abilità ad accompagnare la Chiesa». Se uno pensa e ama, cammina in tutto il mondo e la sua diversità diventa una vera ricchezza per tutti, ha fatto notare monsignor Malvestiti: «Non classifichiamoci tra “loro” e “noi”. Se togliamo le differenze siamo una cosa sola tutti insieme». Siamo fratelli anche nelle fragilità, alcune visibili, altre invisibili: «Tutti abbiamo le nostre fragilità: se le riconosciamo e ci scambiamo l’aiuto a superarle, comprendiamo di avere la grandezza di essere uomini e donne amati dal Creatore e Padre, accompagnati da Gesù, che ha dato se stesso per tutti. Così ci diamo la mano insieme, accogliendo il suo abbraccio e offrirlo all’umanità per portarla oltre il tempo e la storia, nella città celeste dove tutti saremo amici sicuri, fratelli e sorelle, figli e figlie amati da Dio nel suo amore che non finirà».

Ai volontari e ai famigliari dei ragazzi il vescovo ha chiesto «di continuare nel vostro lavoro, andando avanti. Lancio poi un appello alle istituzioni pubbliche e private, per aiutare questi ragazzi. Comunque noi, riconoscendo la fragilità e la grandezza nella mente e nel cuore, possiamo fare la differenza fin da ora col poco che abbiamo che si moltiplica».

Il vescovo, dopo la parola Giubileo, «che vuol dire entrare nella porta aperta del cuore di Cristo», ha ricordato ai presenti anche la parola Avvento, «Gesù tornerà alla fine dei tempi per sistemare tutte le cose, noi lo incontriamo in tutti i fratelli e le sorelle che vivono con noi perche’ e’ gia’ venuto nel primo Natale facendosi uno di noi». Infine, la parola Abilità «perché ogni uomo e donna è pieno di energia e ricchezza nel cuore». La giornata del Giubileo è iniziata alle ore 11 con uno spettacolo teatrale all’oratorio di San Fereolo, organizzato dalla Consulta Disabilità di Lodi. Poi alle 15 il ritrovo in piazza Ospitale, da dove il corteo accompagnato da musica s’è spostato verso la Cattedrale, sul cui sagrato è stata allestita l’esposizione artistica curata dai Folligeniali della Scuola d’arte Bergognone. Quindi, al termine della celebrazione, in piazza Broletto si è svolto un momento conviviale con cioccolata calda e la musica degli zampognari di Miradolo.

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