Tutti in Benin con don Adolfo: otto ragazzi da Lodi in missione

«Siamo partiti con due valigie di materiale scolastico e vestiti»

Conoscono don Adolphe Houndjij da quando sono piccoli e hanno deciso di seguirlo fin nella sua Africa. Per fare del bene insieme a lui.

Don Adolfo, infatti, come lo chiamano semplicemente lontano dal suo Benin, è una calamita per i giovani in oratorio, che resta attiva anche quando cambia parrocchia. Per questo, anche se adesso è vicario parrocchiale a San Colombano, è partito per la sua Cotonou insieme a 3 ragazze e a 5 ragazzi, alcuni di San Bernardo e San Lorenzo dove don Adolfo era stato come aiuto parroco. «Don Adolfo - spiegano i ragazzi durante una telefonata via Whats app - non tornava a casa da 4 anni, a causa del Covid, adesso siamo venuti con lui». Con il sacerdote ci sono Luca Rossi, Elisa Spelta, Riccardo Mombelli, Lorenzo Guffanti e Nicolò Rossetti di 24 anni, Sabin Andrei di 25, Elena Riccadonna di 20 e Sofia Griffini di 22. «Abbiamo prestato servizio dalle Suore di Madre Teresa di Calcutta, in orfanotrofio, abbiamo aiutato le bambinaie, steso i panni, cucinato, dato da mangiare ai bambini. Abbiamo portato da Lodi 2 valigie da 23 chili di materiale scolastico, vestiti, scarpe, tutto quello che qua non c’è e che abbiamo raccolto grazie alla generosità dei nostri genitori, parenti a mici di Lodi - raccontano i giovani -. Ogni giorno, andiamo nei villaggi a distribuire quello che manca».

Le situazioni di bisogno sono numerose e loro intervengono anche in modo spontaneo. Tra le attività messe in campo anche la ristrutturazione di una scuola. «L’avevano già ristrutturata altri amici di San Bernardo in una precedente missione - spiegano -, nel gruppo c’erano anche Nicolò e i suoi genitori. I disegni sulla facciata della scuola erano sbiaditi, per questo li abbiamo rifatti. In Benin ci sono persone molto accoglienti, meravigliose. Stiamo vivendo in un modo diverso dal solito, particolarmente arricchente, facciamo esperienze che avevamo solo letto sui libri e sui giornali. Si stanno creando dei legami molto forti anche tra noi».

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