«Ti invochiamo Madre Santa Maria: prega per noi e l’intera umanità»

Il vescovo Maurizio ieri sera ha guidato la tradizionale processione nella parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice in Lodi

«Ti invochiamo Madre Santa Maria, aiuto dei cristiani, regina della pace. Prega per noi, per la Terra Santa, per l’Ucraina, per l’intera umanità. Sei l’Ausiliatrice nostra». Con queste parole si è chiuso il discorso del vescovo Maurizio pronunciato davanti ai fedeli riunitisi venerdì sera nel cortile dell’oratorio della parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice “Don Luigi Savarè”. Al termine della processione da lui guidata per le vie del circondario, monsignor Malvestiti ha ricordato come l’Ausiliatrice fosse tanto amata proprio da don Luigi Savarè, «il nostro don Bosco. Con lei nel cammino che abbiamo compiuto abbiamo desiderato dire alla nostra città che la gioia nel Signore può essere la forza per tutti». L’Ausiliatrice supplica il Signore per noi, chiede che possiamo essere docili, ci aiuta a spalancare a Dio la nostra esistenza, «e assieme vogliamo spalancare al Signore anche la storia di questa terra e della nostra Diocesi che stiamo costruendo insieme» ha detto il vescovo, aggiungendo come «il Signore conosce ciascuno di noi nell’intimo e vuole svelarci quel mistero, che talvolta ci preoccupa, affinché l’inquietudine del vivere possa trovare serenità nel Signore. La Madonna ci ricorda che solo il suo Figlio Gesù ha parole di vita eterna per dare profondità alle nostre gioie, per parlarci del dolore come via all’incontro con il Signore. Maria ci ricorda che Cristo ha parole di vita eterna per i nostri giorni, ma anche per le notti dei cuori, per il nostro nascere e per il nostro morire». Solo il Signore, infatti, sa trasfigurare la grande tribolazione che è la nostra esistenza personale, e la grande tribolazione che è la storia in un’opportunità di salvezza. Citando la prima lettera di San Pietro, il vescovo ha rimarcato poi la chiamata di tutti i battezzati alla santità, ossia alla vita piena e libera che ci dà il Signore: «È la chiamata di tutto il popolo di Dio. Siamo tutti chiamati, tutti amati, tutti perdonati quali figli e figlie per sempre. La devozione di tutto il popolo ci porta nel cenacolo di Gerusalemme, ma anche al Calvario, con il dialogo tra il Signore e Maria con l’apostolo Giovanni, i testimoni oranti della fraternità che ci unisce a Cristo, che diviene universale perché l’ultimo respiro del Signore Gesù sulla terra è divenuto l’eterno soffio dello Spirito che anima le Chiese, volgendole all’unità e alla pace». Con piena fiducia ci avviciniamo a Maria, ci sentiamo vicini al trono della grazia di Dio. «Noi tutti possiamo cadere, ma ci sentiamo protetti da lei che ci soccorre nel momento della prova - ha concluso il vescovo -. Da lei ci sentiamo consolati e incoraggiati proprio quando stiamo cadendo». Hanno aperto la processione, coordinata dal parroco don Giavazzi, gli scout, con i fedeli, le religiose, i seminaristi, e i numerosi sacerdoti col Vicario Generale monsignor Ugge’, monsignor Braida e il vicario cittadino don Cazzulani, e l’Unitalsi diocesana.

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