Sicar, dal 16 ottobre incontri vocazionali

I destinatari dell’iniziativa sono i giovani dai 19 ai 30 anni

Il 16 ottobre riprenderanno gli incontri del Gruppo Sicar (dalle 15.30 alle 18 presso Casa Betania in via Martin Lutero a Lodi) per i giovani dai 19 ai 30 anni che intendono vivere un’ esperienza spirituale in vista di un discernimento vocazionale. Il tema guida di quest’anno è riassunto nella frase di san Paolo “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Colossesi 2,7). Esso riprende il tema della recente Giornata mondiale della gioventù a Madrid, alla quale anche molti giovani lodigiani hanno preso parte.

“Radicati e fondati in Cristo”. La prima parte della frase dell’apostolo delle genti ci ricorda che la vita spirituale - che poi si identifica con la vita cristiana dato che non di dà vita cristiana senza vita spirituale -, anche quella di un giovane, è tale nella misura in cui è costruita su Cristo. Il cristiano non è semplicemente un uomo religioso o un uomo che crede in “qualcosa”; il cristiano è colui per il quale tutta la sua vita è qualificata dal riferimento ultimo a Gesù Cristo. Il cristiano è una persona per la quale il riferimento a Gesù Cristo è come una forza dinamica che a poco a poco prende tutti gli aspetti della vita, che così vengono illuminati, prendono un senso e un orientamento decisivo. Divento cristiano quando faccio l’esperienza di me che vado prendendo i contorni del Signore, magari con lentezza e fatica, ma li vado prendendo. Divento cristiano quando nel mio cuore, sotto l’azione dello Spirito Santo, riconosco davvero che Gesù è la mia Via, la mia Verità, la mia Vita. Finché una persona fa le “cose” della vita cristiana (dice le preghiere, va a Messa, fa qualche opera di carità…), ma non ha incontrato Cristo nel suo cuore, in realtà, in un certo senso, non è cristiano.

Tutto ciò lo ha espresso in modo mirabile Papa Benedetto XVI nella sua prima enciclica “Deus caritas est”: “ All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.

Se la vita cristiana (la vita spirituale) è l’incontro con Cristo mediante lo Spirito, va aggiunto che tale incontro non può realizzarsi se non in una comunità storica concreta di credenti, ovvero nella Chiesa. Non vi è alternativa tra il credere a Gesù e il credere la Chiesa, perché si crede a Gesù nella Chiesa e la Chiesa non è fuori o all’esterno della fede, ma è dimensione essenziale del credere. Il singolo credente è un membro di un corpo più grande – la Chiesa – e non può non riferirsi a questa. E’ nella Chiesa che è custodita l’autenticità del riferimento a Gesù Cristo nello Spirito.

La seconda parte della frase di San Paolo dice: “saldi nella fede”. L’incontro con Cristo, quando è reale, conduce la persona (fin da giovane) a “maturare” progressivamente nella fede, ad acquisire progressivamente una “saldezza” nella fede. Che cosa sia questo essere saldi nella fede ce lo ricorda costantemente papa Benedetto XVI, attraverso il suo magistero ordinario, parlando indistintamente a giovani e a adulti. Riassumendo il suo pensiero possiamo dire che “matura” non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novitá (in campo culturale e teologico); al contrario, “matura” è una fede che poggia sul “Credo” della Chiesa e che si lascia illuminare dalla testimoninza della vita dei santi. Di più, “salda e matura” è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo, coltivata mediante l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione alla vita sacramentale, la vita di carità. “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Per un giovane è fondamentale “maturare” nella fede per poter compiere delle scelte di vita definitive. Il discernimento vocazionale presuppone la “saldezza” nella fede. Se manca quest’ultima cosa e come sarà possibile scegliere?

INCONTRO PER IL CLERO GIOVANE IL 6 OTTOBREGiovedì 6 ottobre alle ore 10 si terrà a Lodi presso il Seminario vescovile un importante incontro per il clero giovane (ma aperto anche ai sacerdoti con qualche anno di ministero in più) sul tema “Pastorale giovanile e pastorale vocazionale”.

L’incontro sarà guidato da don Anselmo Morandi e da don Angelo Manfredi. Lo scopo è quello di favorire una condivisione di idee e di proposte sul tema in questione, come anche quello di far si che le proposte degli Uffici di Curia (nel caso specifico la Pastorale giovanile - Upg e il Centro diocesano vocazioni - Cdv) possano essere sempre più di supporto al lavoro educativo promosso dai sacerdoti e dagli educatori negli Oratori.

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