SANT’ANGELO Don Livraghi saluta la comunità: «Siete entrati nel mio cuore»

Dopo tredici anni il parroco lascia: al suo posto arriva don Enzo Raimondi

In un giorno per molti fedeli triste, con la solita ironia è riuscito a strappare un sorriso ed un applauso, uno dei tanti, a tutta la basilica. Traspariva però anche nello stesso monsignor Ermanno Livraghi domenica mattina la tensione e l’emozione per il suo cammino da parroco di Sant’Angelo ormai in conclusione. In una basilica in festa domenica monsignor Livraghi, da tredici anni parroco santangiolino, ha celebrato la sua Messa di saluto, in vista dell’avvicendamento del prossimo 7 ottobre con don Enzo Raimondi. Al suo fianco domenica durante la celebrazione tutti i sacerdoti della città, mentre nelle prime file autorità, a partire dal commissario Attilio Carnabuci, ex amministratori e fedeli non sono voluti mancare in una circostanza simile. «Questa mia omelia non è un saluto ma un rendimento di grazie» ha esordito monsignor Livraghi ricordando come il non essere più a breve parroco di Sant’Angelo «non mi allontana spiritualmente dalle persone nel mio cuore, perché tutti voi sarete sempre presenti e non smetterò mai di farlo. In questi anni ho ricevuto molto, siete entrati nel mio cuore e non ci uscirete mai».

Monsignor Livraghi che ha invitato poi a volgere sempre uno sguardo verso il prossimo, al non voler primeggiare ma sostenere chi è in difficoltà per costruire una Sant’Angelo migliore. «Grazie per la stima, la benevolenza, la libertà concessa a tutti noi, per l’operosità instancabile, la generosità e la sobrietà, l’intelligenza per gli interventi effettuati a San Bartolomeo, Chiesuolo, cripta, oratorio e casa di riposo – ha affermato invece don Antonio Poggi a termine celebrazione -. A tutti hai dato le chiavi della tua casa, la Madonna ti prenda per mano e ti accompagni nel tuo nuovo cammino». Comunità dei fedeli che ha ringraziato monsignor Livraghi con alcuni doni, da una reliquia di Santa Francesca Cabrini a due riproduzioni su tela della Sacra Sindone, passando per uno scritto di ringraziamento e alcuni piccoli gesti come “carta e penna” e una scatola unita a tutto quanto necessario visto il prossimo trasferimento a Bargano. Una Messa di saluto conclusa sul sagrato della basilica, con un rinfresco e l’inno “Nel cuor della grande America”.

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