Sacerdoti, si è concluso il ciclo

delle mattinate di aggiornamento

Il relatore padre François Dermine ha parlato

del ministero degli esorcisti e del ruolo che ogni

prete può avere con l’accoglienza e la benedizione

«L’esorcistato è un ministero che va accolto, riconosciuto, appoggiato, un ministero che ha la sua utilità nella nostra Chiesa contemporanea». Così padre François Dermine giovedì ai sacerdoti lodigiani, durante l’ultima mattinata di aggiornamento di quest’anno.

Dermine, domenicano, a Bologna è docente di teologia morale alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna e ad Ancona supporta il ministero dell’esorcista diocesano: lui stesso è esorcista da circa vent’anni, oltre ad essere presidente nazionale del Gruppo di ricerca e informazione socio - religiosa. «In ogni diocesi ci vuole una figura ufficiale di esorcista, ma non è risolutiva - ha affermato -. L’esorcista è delegato dalla Chiesa e prega a nome della Chiesa, supportato dalla preghiera e dalla fede di tutti. Si trova però ad affrontare ondate continue di persone che chiedono di parlare con lui, tanto che non ce la fa a smaltire tutti quelli che lo cercano». Non sempre si tratta di azione straordinaria del demonio: «Esiste anche l’azione ordinaria. Come azione straordinaria poi si pensa subito alla possessione, ma esiste ogni tipo di persecuzione, infestazioni di un luogo, vessazioni, ossessioni psicologiche. A volte non è così facile individuare la causa, ad esempio, di dolori fisici fortissimi: in quel caso, dopo aver pregato, l’esorcista ha il dovere di inviare le persone dal medico; e ci sono anche Diocesi in cui operano insieme esorcisti e psichiatri». Numerose persone poi credono di essere vittime dell’azione straordinaria del demonio, ma non è detto sia davvero così: «Non è giusto però considerarle psicolabili, magari sono state colpite da una serie di disgrazie, sono talmente provate che vogliono capire, sono già state dai medici senza venirne a capo e soffrono molto - ha sottolineato padre François -. Come minimo vanno accolte e ascoltate, come minimo hanno bisogno di conforto o accompagnamento spirituale».

Dermine ha invitato tutti i sacerdoti a pregare ancora di più, ad accogliere con ancora più fede le persone che a loro si rivolgono. E ha concluso: «Se accogliete una persona e pregate con lei, questa può avere benefici; se invece durante la preghiera ha comportamenti strani o addirittura aggressivi, allora la si invia ad un esorcista». Ministero che a Lodi è affidato a monsignor Gian Franco Fogliazza e al cappuccino padre Mariano Brignoli. «Ma ascoltare, accogliere, pregare con le persone, dare loro attenzione - ha detto il domenicano - benedirle è compito di tutti i sacerdoti. Recuperiamo la figura del sacerdote benedicente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA