«Quella offerta di se stessi per il Signore»

«Offrire per il Bene anche la propria sofferenza». Nella cappella dell’ospedale di Casale il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi ha sottolineato l’importanza della «capacità di accettare e offrire anche le sofferenze al Signore», celebrando ieri la santa Messa in occasione della Giornata mondiale del malato nella ricorrenza della mMdonna di Lourdes, fra gli applausi della folla di persone che ha partecipato alla liturgia.

Nell’atrio del presidio ospedaliero casalese monsignor Merisi è stato calorosamente accolto dal direttore sanitario dottor Paolo Bernocchi insieme ai numerosi colleghi: Valerio Tagliaferri, direttore sanitario di Codogno; Roberto Franchi, oncologo presidente dell’associazione Il Samaritano; Giuseppe Tansini, oncologo dell’associazione Incontro; Domenico Furiosi, direttore dell’Hospice; Giovanni Ucci, direttore del dipartimento di oncologia e Carlo Soatti, direttore del reparto di radioterapia.

Professionisti che operano con impegno nel presidio ospedaliero casalese, che il vescovo di Lodi ha visitato, incontrando operatori, malati e familiari e donando a tutti l’immagine e la preghiera della Giornata Mondiale del Malato, a cominciare dal reparto di radioterapia. Insieme ai dottor Ucci e Soatti monsignor Merisi è entrato addirittura nel bunker, dove, con acceleratori all’avanguardia, si lavora per curare i tumori. Per la guarigione. Al quinto piano invece ha visitato l’intero reparto di oncologia per poi recarsi al quarto piano, dove sorge l’Hospice. Qui monsignor Merisi ha vistato camera per camera gli ospiti e con interesse è andato alla scoperta della sala della spiritualità e della musicoterapia.

Ad accogliere il vescovo, affiancato dal direttore diocesano per la pastorale della salute don Alberto Curioni, non sono mancati i parroci di Casale monsignor Franco Anelli e padre Vitale Maninetti insieme al sindaco Flavio Parmesani.

«Tutto quello che siamo chiamati ad accettare, può essere sentito, partecipato, accolto, offerto per il Bene insieme al Signore e grazie al Signore per la salvezza dell’umanità», ha spiegato monsignor Merisi che ha ribadito nell’ambito dei presidi ospedalieri l’importanza di passare dal curare al prendersi cura, sottolineando ancora una volta la centralità dell’umanizzazione. Il vescovo di Lodi ha quindi fatto risuonare alcuni passaggi del messaggio del Papa, in occasione della Giornata Mondiale del Malato, dando voce anche ai vescovi italiani e al loro scritto <<Educare alla vita nella fragilità>>: quella fragilità che interpella prima di tutto gli anziani ma non solo e che impegna tutti nella testimonianza a vantaggio della difesa della vita.

Sara Gambarini

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