QUARESIMA «La vita è prova ma Dio ci è vicino»

Il vescovo monsignor Maurizio Malvestiti ha presieduto la Santa Messa a Corno Giovine

Una preghiera per le popolazioni della Turchia e della Siria, martoriate dal terremoto. E per l’Ucraina, a un anno dall’invasione russa. Il vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti ieri mattina ha presieduto la messa a Corno Giovine nella prima domenica di Quaresima e invitato a guardare alla “croce” come via alla Risurrezione anche dai dissidi che la vita ci pone. Molti bambini della parrocchia con quelli di Cornovecchio e Santo Stefano Lodigiano (mentre i ragazzi erano alla catechesi a Santo Stefano insieme ai compagni di scuola secondo l’accordo interparrocchiale) con adulti e giovani, compresi il sindaco e il vicesindaco, hanno partecipato in chiesa parrocchiale all’Eucaristia.

«Cristo va alla Croce per restituirci a Dio e a noi stessi, in vera libertà ed autentico amore, offrendoci la vita pasquale che è immortale. Se non vuoi precipitare prima o poi da qualche pinnacolo o alla fine della vita in una sconfitta che sarà eterna, il credito va dato solo a Cristo» ha detto il vescovo Maurizio, spronando a non arrendersi. «Come?» ha chiesto. «Conoscendo il mistero di Cristo e testimoniandolo con una degna condotta di vita grazie alla Quaresima, segno sacramentale del nostro riscatto come figli di Dio». Un’invocazione a non cadere vittime di falsi idoli e dell’agnosticismo imperante che in tutto inietta incredulità. «Il divisore sussurra: ma che Dio? Guarda i terremoti, guarda le guerre. Siamo sconvolti ma sappiamo che tutto Dio ricomporrà nell’amore. Il suo silenzio non è assenza: lo assicura la Croce, che fu inizio della vita e non sua fine» ha sottolineato monsignor Malvestiti. L’omelia quaresimale è stata l’occasione per rispondere a quella sfida a chi crede, giunta fino ai piedi di Gesù Crocifisso. «Se sei il Figlio di Dio, fin sotto la croce glielo avrebbero ripetuto ingiungendogli di scendere. Quaresima è comprendere che la vita è prova e tentazione, ma Cristo trasfigura vita e morte, divinizza l’umano» ha concluso il vescovo Maurizio ricordando l’impegno della diocesi di Lodi per l’Ucraina e per la Terra Santa, sostenuta lo scorso anno con una raccolta fondi di 100mila euro. Ma il pensiero è andato alla Turchia e alla Siria, stringendosi con la comunità per pregare per chi soffre e per gli ammalati, con una preghiera particolare per il parroco don Daniele Cabisto che si appresta ad affrontare un itinerario ospedaliero. Ha concelebrato il montorfano padre Fabio Locatelli Quindi l’invito «all’incontro con i consigli pastorali e rappresentanti parrocchiali giovani e adulti a Codogno il 21 marzo alle 21. E fin da ora sabato 30 settembre a Lodi per la conclusione del Congresso eucaristico diocesano».

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