PASTORALE SOCIALE Eucarestia come dono di sé: essere cristiani nel mondo

L’incontro sarà questa sera in Episcopio

«L’Eucaristia non si realizza completamente se non c’è qualcuno che parte per la missione» scriveva, già sei anni fa (nella lettera pastorale “...per il mondo”) il vescovo Maurizio, evidenziando come il rito non possa mai essere fine a se stesso, ma debba aprire le porte a una rivoluzione della presenza del cristiano nel mondo. Oggi, con il Congresso eucaristico alle porte, queste parole risuonano ancora, arricchite dal mandato che il Sinodo diocesano ha consegnato alla comunità laudense. Una comunità che sia «al servizio della vocazione missionaria di tutti, in particolare delle famiglie e dei laici, sostegno alla loro testimonianza, che si può articolare nel contributo fattivo alla salvaguardia del creato, alla costruzione della società buona, alla diffusione di una cultura di pace».Il collegamento tra Eucarestia e impegno sociale è quindi evidente, e lo chiarirà in modo inequivocabile, questa sera alle 21, monsignor Marco Busca, invitato dall’Ufficio di Pastorale sociale in Episcopio per un intervento sul tema: “Spezzare il pane: tra dignità del lavoro e cura del creato”. Monsignor Busca è vescovo di Mantova, nonché presidente della Commissione Episcopale per la liturgia e delegato della Cei per i Congressi Eucaristici Internazionali. Si era espresso con parole inequivocabili, lo scorso settembre, durante il Congresso eucaristico nazionale di Matera: «L’Eucaristia ci insegna a stare nel mondo alla maniera del lievito che si mescola con cosa diversa da sé, la farina appunto, e da dentro, in maniera nascosta, agisce potentemente perché si espanda - aveva detto il vescovo di Mantova -. La Chiesa non solo dona al mondo, anche riceve dal mondo – in una sorta di fermentazione reciproca – numerosi germi di bene e di verità che sono quasi un “Cristo sparpagliato” nel campo del mondo. La vita eucaristica diventa una vita di compagnia con il mondo (da cum-panis). Sediamo ai tavoli della città, delle amministrazioni, della politica, dell’economia e della cultura, del servizio alle fragilità. Nutriamo il mondo portando competenza, capacità di comunione e ispirazioni creative. Dal culto alla cultura: l’energia vitale del pane eucaristico travalica i confini definiti del rito e mentre produce frutti di santità, produce anche genialità e valori culturali».

In una parola, l’Eucaristia è «la più autentica scuola di carità», per difendere «la dignità di ogni uomo e di ogni donna, senza distinzioni». La dignità che si esprime nel lavoro, nell’attenzione a famiglia e giovani, nella custodia del creato: tutti temi di discussione che saranno posti al centro della riflessione di questa sera, cui parteciperanno anche le rappresentanze delle parti sociali.

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