Padre Pastori, via alla canonizzazione

Il vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi, in accordo con i vescovi delle diocesi di Bissau e Bafatà, in Niger, e i superiori del Pime, ha iniziato in agosto la causa di canonizzazione del padre lodigiano Leopoldo Pastori morto nel 1996 a 57 anni. L’annuncio, che ha confermato una notizia già trapelata nei mesi scorsi, è stato accolto con un caloroso applauso da parte dei fedeli riuniti sabato sera in Duomo a Lodi per la celebrazione della veglia missionaria.

Referenti dei lavori della commissione saranno don Giancarlo Marchesi, parroco di Sant’Alberto e il direttore del quotidiano «Cittadino», Ferruccio Pallavera.

Padre Leopoldo ha vissuto per dieci anni in Guinea Bissau, dedicandosi al servizio del prossimo, benché menomato da un’epatite che gli ha inflitto gravi sofferenze fino agli ultimi giorni di vita.

Il ricordo del suo grande esempio missionario è stato solo uno fra i tanti che hanno trovato spazio durante la veglia, preludio alla Giornata missionaria mondiale di ieri, domenica 21 ottobre.

La funzione è stata presieduta da monsignor Merisi insieme al vescovo emerito di Vigevano, monsignor Claudio Baggini, al vicario generale della diocesi di Lodi, monsignor Iginio Passerini, al direttore del Centro missionario diocesano, don Luca Maisano e al diacono Ugo Gandelli, missionario alla periferia di Buenos Aires.

Sull’altare si sono alternate riflessioni sul senso dell’impegno missionario e testimonianze di chi lo ha vissuto in prima persona. Particolarmente incisivo l’intervento di don Andrea Tenca, sacerdote in servizio presso la diocesi di Dosso in Niger: «Il tema della Giornata missionaria è “Ho creduto, perché ho parlato”. Gli abitanti del Niger ripetono spesso “io credo”, in loro non c’è traccia di ateismo». Un’esperienza spirituale intensa quella di don Andrea, che, come nuovo direttore della Caritas di Lodi , è ora rientrato in diocesi, ma non senza passare il testimone.

La missione di Dosso acquisterà infatti una nuova volontaria, Elena Abrami, giovane lodigiana, che proprio sabato sera ha ricevuto il mandato missionario dal vescovo. Elena si occuperà del Centro di promozione femminile, in collaborazione con l’équipe parrocchiale composta dai sacerdoti Davide Scalmanini e Domenico Arioli e dai coniugi Sem e Chiara Prandoni. A lei monsignor Merisi ha consegnato la Bibbia in francese: «La Parola che è chiamata a testimoniare ed annunciare a quanti incontrerà sul suo cammino».

Fondamentale, secondo il vescovo, la rilettura della Giornata missionaria, alla luce dell’Anno della fede, aperto l’11 di ottobre da Papa Benedetto XVI: «Non si può oltrepassare la porta della fede senza l’impegno di testimonianza, a partire dal luogo in cui viviamo fino ai confini del mondo».

La veglia, accompagnata durante tutto il suo svolgimento dai canti del coro del gruppo missionario di San Bernardo, si è conclusa con l’ultimo toccante intervento di Andrea, uno degli otto giovani che hanno partecipato l’agosto scorso al campo missionario organizzato a Dosso: «Un’esperienza stupefacente che ci ha cambiati nel profondo. L’Africa si è impadronita di noi».

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