La costruzione del complesso parrocchiale di Sant’Alberto a Lodi, la ristrutturazione della chiesa di Robadello e della casa d’accoglienza femminile “San Giacomo”, e ancora la realizzazione del nuovo complesso parrochiale di San Bartolomeo a Sordio. Sono soltanto alcuni esempi di opere di culto nate nel territorio grazie al fondamentale contributo dei fondi dell’otto per mille assegnati alla Chiesa cattolica.
Il 21,6 per cento del della somma che nel 2010 la Diocesi di Lodi ha ricevuto dalla Cei è stato impiegato per le opere diocesane di culto e pastorale, il 13,5 per cento per le opere diocesane di carità, il 3,9 per cento per i beni culturali e il 61 per cento per il sostentamento dei sacerdoti che operano nella diocesi.
Un dato molto significativo riguarda i contribuenti che lo scorso anno hanno firmato a favore della Chiesa cattolica: nella diocesi di Lodi la percentuale ha raggiunto l’88,70, oltre tre punti sopra la media nazionale, ferma all’85 per cento.
«Questa cifra significa che c’è ancora ampia fiducia nella Chiesa – sottolinea don Piergiacomo Gazzola, incaricato diocesano del Sovvenire alle necessità della Chiesa -. Sono decine le realtà della nostra diocesi che vengono sostenute grazie all’otto per mille. Se mancasse questo contributo molti progetti pastorali sarebbero bloccati. Il fatto che nella nostra diocesi la percentuale dei contribuenti sia maggiore rispetto alla media nazionale non ci deve però far cullare sugli allori, perché è importante continuare a sensibilizzare le persone sull’importanza dell’otto per mille».
Una sensibilizzazione che parte dalle parrocchie, dove chiunque può rivolgersi all’incaricato parrocchiale di Sovvenire per avere maggiori delucidazioni.
«Il nostro è un discorso soprattutto di ideali – continua don Gazzola -, bisogna rendersi conto che l’otto per mille è un impegno che riguarda tutti. Un impegno che nasce dal desiderio di vedere incarnato il Vangelo della fraternità e della condivisione non solo dei beni spirituali ma anche di quelli materiali secondo l’immagine di comunità cristiana che è raccontata nel capitolo 2 del libro degli Atti degli Apostoli. Ciò a cui puntiamo è il coinvolgimento: se dovviamo scegliere tra una persona che da sola eroga una determinata cifra e dieci persone che, insieme, raggiungono quella stessa cifra, optiamo ovviamente la seconda ipotesi». L’otto per mille è importante anche come fonte per il sostentamento della vita sacerdotale.
Nel 2010 ai 207 sacerdoti lodigiani (uno ogni 1360 abitanti) sono stati destinati per il loro sostentamento un totale 3.356.067 euro, oltre 2 milioni dei quali (59%) provenienti dai fondi dell’otto per mille.
«Proprio domenica scorsa, 20 novembre abbiamo vissuto la Giornata di sensibilizzazione per le offerte deducibili a favore dei sacerdoti. L’ideale sarebbe che ogni parrocchia provvedesse da sè alle necessità dei sacerdoti, ma questo è pressoché impossibile, viste le dimensioni medio/piccole che contraddistinguono la maggior parte delle nostre parrocchie. Se si riuscissero ad alzare le altre voci per la copertura del sostentamento del clero, soprattutto attraverso le erogazioni liberali, a quel punto ci sarebbero più risorse dell’otto per mille da destinare ad altri ambiti, quali quello della pastorale e il caritativo».
Tutti possono contribuire. Il modo più semplice è appunto quello delle erogazioni liberali per i sacerdoti, che nel 2010 hanno raggiunto in diocesi i 125.449 euro segnando una flessione dell’8,43 per cento rispetto all’anno precedente: per donare è sufficiente compilare, anche in forma anonima, l’apposito bollettino presente in ogni chiesa presso l’angolo della buona stampa.
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