Otto per mille: giornata di sensibilizzazione

La riflessione in programma l’1 maggio in tutte le parrocchie

Comunione, partecipazione corresponsabile, trasparenza, perequazione solidale, chiamata di tutti i fedeli a sentirsi protagonisti in prima persona anche nell’impegno di sovvenire alle necessità della Chiesa. Sono questi i principi «su cui è fondato il nuovo sistema di sostegno economico alla Chiesa in Italia».

Domenica 1 maggio si celebra la Giornata nazionale per la sensibilizzazione alla firma per la Chiesa cattolica dell’otto per mille dell’Irpef, occasione particolarmente propizia - da sviluppare nelle parrocchie - per ribadire tali principi». I fondi raccolti hanno tre destinazioni (legge 222/85): esigenze di culto e di pastorale della popolazione, sostentamento del clero diocesano e interventi caritativi in Italia e nel Terzo Mondo.

La facoltà di destinare l’otto per mille del gettito Irpef alla Chiesa cattolica nasce dalla revisione concordataria del 1984. Con questa riforma concordataria la Chiesa italiana è stata realmente chiamata a un’importante sfida, una sfida che si presentava anche molto incerta. Si è avuto coraggio nell’intraprendere il percorso nuovo che ha portato non soltanto ad ottenere dei frutti per qualche verso insperati, ma a livello più radicale ha condotto anche a una notevole maturazione della Chiesa stessa e del vissuto ecclesiale diffuso. S’impone sempre prioritario l’impegno formativo a 360 gradi. La riforma avvenuta si presenta effettivamente come una grande occasione educativa.

Essa ha delineato un grande disegno teologico, spirituale e pastorale, e fa maturare davvero il senso autentico di Chiesa come casa e scuola di comunione, educa e sostiene cristiani adulti nella fede, impegna a una testimonianza coerente e generosa. Un laicato, insomma realmente corresponsabile. Il nuovo sistema è stato, è e sarà sempre di più una provocazione alla Chiesa per un continuo cammino di maturazione nel solco del Concilio. Diviene così molto importante, anzi essenziale, far sì che l’impianto complessivo della riforma del sostegno economico alla Chiesa, in particolare i valori e le motivazioni che ne danno ragione, venga custodito e rafforzato sempre più. Questo consentirà di respingere con determinazione e superare i rischi purtroppo sempre latenti nel vissuto concreto. Esiete il pericolo dell’assuefazione, denunciato più volte. Nulla, in realtà, è definitivamente acquisito e sarebbe un grave errore affievolire la tensione propositiva, rinunciando a educare al dovere del Sovvenire e alla promozione di una mentalità ecclesiale di partecipazione e corresponsabilità.

Giacinto Bosoni

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