OSSAGO I cento anni al Mater Amabilis

Al santuario la celebrazione presieduta dal vescovo Maurizio

È stata affissa dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti, la centesima stella dell’ornamento absidale del santuario della Mater Amabilis: un simbolo per celebrare un secolo dal primo miracolo della Madonna di Ossago Lodigiano avvenuto nel 1923. Ieri pomeriggio, con il vescovo Maurizio, fedeli, devoti e pellegrini hanno gremito la chiesa parrocchiale, rivolgendo le preghiere di tutti alla Madonna: un momento di raccoglimento e di supplica per gli ammalati, seguiti dall’associazione Unitalsi, con il presidente Carlo Bosatra e tanti volontari e volontarie, presenti alla celebrazione trasmessa in diretta televisiva su Lombardia tv. «La Vergine Maria è la Madre e la Regina dei Santi, la stella che prende luce dal sole pasquale, il Crocefisso Risorto - ha detto il vescovo Maurizio -. Se ci affidiamo a lei diventeremo anche noi stelle che ornano il firmamento di Dio». Cento stelle volute dal parroco don Alessandro Lanzani, quale segno tangibile e duraturo del centenario, a memoria del Battesimo, già evocato nell’aspersione dell’acqua benedetta all’atto penitenziale, il cui rito prevede la formula “Ricevi la luce di Cristo”. Cento stelle che costituiscono le intenzioni di ciascuno, ha osservato don Alessandro Lanzani, donando una copia della centesima al Vescovo: Affinché la Mater Amabilis protegga pastore e gregge».

Monsignor Malvestiti ha disposto i partecipanti al dono della Benedizione accordata da Papa Francesco con annessa indulgenza plenaria, pregando per il suo servizio petrino e richiamando le condizioni richieste dalla Chiesa: «Chiedere la grazia di Dio per allontanare il peccato, inginocchiarci davanti al Ministro di Dio per ricevere il perdono nella confessione, portaci all’altare del Signore per nutrirci del pane di vita eterna e abbeverarci al Santo Calice della salvezza».

Nel centenario della Mater Amabilis il vescovo ha annunciato alla Diocesi le ricorrenze che ci impegneranno, in continuità con il Congresso eucaristico, quale appello alla santità: il prossimo anno ricorrono i 1650 anni dalla consacrazione episcopale di San Bassiano e gli 800 anni dalla morte di san Gualtero, ma anche i 500 anni dai prodigi operati da San Rocco a Dovera, di cui è testimonianza lo storico santuario. Nel 2023 siamo a 850 anni dal ritorno al Padre di Sant’Alberto. «L’anno post-sinodale, con il Congresso eucaristico che si avvicina, è un invito a seguire Maria, donna eucaristica, che fece della sua esistenza un rendimento di grazie, sfociato nel Magnificat con cui allieta il cammino del popolo di Dio verso il Signore».

La liturgia presieduta dal vescovo Maurizio è stata concelebrata da don Lanzani, monsignor Giancarlo Marchesi, monsignor Diego Furiosi, don Antonello Martinenghi, don Angelo Dragoni, don Pino Bergomi e don Matteo Cassinotti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA