Meic: giovani, lavoro e nuovo welfare

Lunedì 11 aprile conversazione con l’economista Tito Boeri

Come evitare che il paese tradisca le nuove generazioni: lavoro e nuovo welfare per dare futuro all’Italia. È il titolo della conferenza affidata dal Meic a Tito Boeri, economista e docente del lavoro,

L’incontro si terrà lunedì 11 aprile alle 21 nell’aula magna del Verri in via San Francesco, 11 a Lodi. Boeri si è laureato in economia nel 1983, presso l’Università Bocconi dove attualmente insegna; nel 1990 ha ottenuto il dottorato in economia alla New York University. Nell’Università milanese, è stato il primo professore a introdurre un corso interamente in lingua inglese.

Professore ordinario di Economia del lavoro, svolge le proprie attività di ricerca presso l’Igier dell’Università Bocconi.

È anche direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti (http://www.frdb.org/), istituzione volta a promuovere la ricerca nel campo della riforma dei sistemi di welfare e dei mercati del lavoro in Europa. È stato consulente del Fondo monetario internazionale, della Banca Mondiale, della Commissione europea e del governo italiano, nonché senior economist all’Ocse dal 1987 al 1996. È inoltre research fellow del Cepr, del William Davidson Institute dell’Università del Michigan, del Netspar di Tilburg e dell’Iza - Institut zur Zukunft der Arbeit (Istituto per il Futuro del Lavoro), a Bonn. È membro del Consiglio della European Economic Association. Ha collaborato con il quotidiano La Stampa e dal 1 maggio 2008 collabora con il quotidiano la Repubblica. Con il contributo di altri economisti, ha fondato i siti lavoce.info (rivista on line su cui si confrontano le opinioni sull’economia italiana e internazionale) e Voxeu.org. Fa parte del comitato scientifico di Biennale democrazia ed è direttore scientifico del Festival dell’Economia di Trento.

Boeri ha sostenuto la necessità di riforma del sistema del mercato del lavoro italiano attraverso l’adozione di diverse misure.

Ha proposto, tra l’altro, l’introduzione del salario minimo orario, e di un contratto unico a tempo indeterminato a tutele progressive per ridurre il precariato o risolvere il dualismo tipico del mercato del lavoro italiano.

Ha perorato l’opportunità di un diritto automatico e uniforme alle prestazioni sociali, analogamente agli altri Paesi europei occidentali.

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